Napoli, ‘Progetto Caterina’ contro la povertà educativa: coinvolti i primi 230 ragazzi
Sono partiti i primi laboratori del progetto “Caterina” –sostenuto da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – che mira a contrastare le marginalità sociali, prevenire la fuoriuscita precoce dal sistema formativo. Il progetto di Traparentesi Onlus impiegherà 600 mila euro per coinvolgere minori in condizione di vulnerabilità socio-economica e relazionale, sia italiani che di origine straniera, dai 5 ai 14 anni, residenti nella II, III e IV Municipalità di Napoli e aiuterà anche gli adulti non scolarizzati a riprendere gli studi o a professionalizzarsi.
I primi studenti coinvolti sono quelli di terza media degli istituti scolastici Foscolo e Casanova. In partenza, sempre al Foscolo e al Casanova, ulteriori 11 moduli in 11 classi di elementari e medie. I ragazzi coinvolti saranno oltre 200.
I laboratori riguardano svariate discipline: teatro, musica, stem, sport. Prevista anche attività di formazione anche per 30 insegnanti con percorsi mirati di aggiornamento professionale.
Proseguono anche le attività di supporto scolastico e i laboratori territoriali educativi nel Centro “Sane Stelle”, tutti i giorni dal lunedì al venerdì, i servizi educativi presso il Mann e le attività dell’Orchestra Musicale dei Quartieri Spagnoli. “Attraverso gli interventi già finanziati dal fondo nazionale Traparentesi Onlus sta provando a costruire un modello di individuazione precoce delle vulnerabilità che oggi si amplia ulteriormente grazie alla partenza dei nuovi servizi promossi dal progetto Caterina”, afferma Luigi Salerno, presidente di Traparentesi Onlus.
Asili nido, Campania maglia nera
L’offerta di posti nei servizi di prima infanzia, considerando sia gli asili nido che i servizi integrativi, risulta fortemente squilibrata tra le diverse regioni italiane, come emerge dai dati resi noti da Open Polis e da Con I Bambini, nell’ambito della presentazione del secondo rapporto nazionale sulla Povertà Educativa minorile. Si va, infatti, dal 42,3% della Valle d’Aosta al 6,6% della Campania (Numero di posti in asili nido e servizi integrativi per 100 residenti 0-2 anni). Quest’ultima ha incrementato i posti pubblici, ma partiva da livelli così bassi, che non incidono sulla copertura finale Anche nel dato sui capoluoghi emerge la frattura tra un centro-nord con maggiori servizi e un sud con minore offerta. I capoluoghi di regione più serviti dagli asili nido infatti si trovano infatti nel centro Italia e in Trentino Alto Adige. Nell’ordine Bolzano (55,8%), Bologna (42,1%), Perugia (41,9%), Roma (40,3%), Firenze (38,4%), Trento (38,3%). Allo stesso tempo, come per le rispettive regioni, la minore copertura di asili nido si rileva nelle grandi città del mezzogiorno: Palermo (7%), Napoli (9,5%) e Bari (10%). “Il nuovo rapporto pubblicato da Con i Bambini e Openpolis evidenzia come il problema della povertà educativa interessi tanti minori fin dall’infanzia”, conclude Luigi Salerno, presidente di Traparentesi Onlus.
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