Whirlpool, ancora ritardi nella reindustrializzazione del sito di Teverola. Fim, Fiom e Uilm: ‘Accordi disattesi, intervenga la Regione’
Ancora ritardi nel processo di reindustrializzazione del sito Whirlpool di Teverola, in provincia di Caserta. A denunciarlo sono le segreterie di Fim Cisl, Fiom Cgil e UilM Campania e Caserta: dal 1 aprile – data dell’ultimo incontro tra le organizzazioni sindacali, gli assessori regionali alle Attività Produttive, Antonio Marchiello, e al Lavoro, Sonia Palmieri, il presidente della terza Commissione Attività Produttive della Regione Campania, Nicola Marrazzo con i vertici di Whirlpol, Fib e Confindustria Caserta – nulla sembra essersi mosso. «Anzi – sostengono le tre sigle sindacali – con una nota del presidente del Consorzio Asi di Caserta, la partita sembra essere ritornata al punto di partenza».L’incontro era stato fortemente volute delle organizzazioni sindacali per sollecitare istituzioni, azienda e associazioni di categoria, sul processo di reindustrializzazione del sito, che stava subendo «fortissimi rallentamenti» rispetto agli «accordi sottoscritti con il ministero dello Sviluppo Economico nel 2017 e che stabiliscono – ricordano Fim, Fiom e Uilm – il ridimensionamento del personale impiegato dalla multinazionale Whirlpool di Carinaro attraverso percorsi di reindustrializzazione. Su questo fronte i sindacati hanno fatto la loro parte nel tutelare i lavoratori attraverso le modalità di passaggio e i necessari percorsi di formazione. Tuttavia – attaccano le tre segreterie di categoria – ad oggi nessun lavoratore coinvolto da questi percorsi di reindustrializzazione ha potuto svolgere un ora di lavoro».
I motivi? «Differenze interpretative rispetto alle previste procedure di autorizzazione riguardanti l’area consortile Asi. Un mese fa la F.I.B. ci ha informato che esistevano problemi burocratici con l’ ASI Caserta. Pensavamo di aver superato queste difficoltà e finalmente, gli oltre 70 Lavoratori, sarebbero potuti ritornare al lavoro, dopo quattro anni di cassa integrazione straordinaria a zero ore».Nell’incontro in Regione, la F.I.B aveva comunicato di essere in grado di partire con le macchine e gli impianti comprati ed in attesa di essere installati. Per procedere occorrono, però, le necessarie autorizzazioni. Autorizzazioni che avrebbe dovuto, finalmente, rilasciare l’ASI. «Sono passati 11 giorni – attaccano i sindacati – che ancora leggiamo scambi di comunicazioni formali che sottolineano un continuo e dannoso “scarico” di responsabilità, che ha come unico effetto l’ulteriore ritardo dell’avvio delle attività a Teverola. L’ultima nota ufficiale da parte della Presidenza dell’ASI riporta tutta la discussione di nuovo al punto di partenza».
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uil Campania e Caserta «dicono basta e chiedono il rispetto dei lavoratori e degli accordi sottoscritti da tutti. La reindustrializzazione di Teverola – rivendicano – deve completarsi con urgenza. La realizzazione di tale percorso, oltre a rappresentare per i lavoratori coinvolti la possibilità di ritornare ad essere produttivi, è un qualificante punto di partenza per l’intero apparato industriale metalmeccanico della provincia di Caserta, dopo gli ultimi disastrosi e drammatici anni di crisi. Questo incomprensibile atteggiamento rischia di far saltare tutti gli accordi e di impedire un’operazione di successo mettendo a rischio più di 400 lavoratori».Di qui l’appello alla Regione Campania affinchè intervenga nuovamente e con urgenza per far rispettare gli impegni assunti. «Chiediamo a tutti i soggetti territoriali coinvolti nella vertenza di attivarsi perchè si possa ripristinare un propositivo confronto e superare gli ultimi ostacoli che impediscono, di fatto, l’avviamento delle nuove attività. Diversamente – avvertono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm – attiveremo tutte le necessarie ed opportune iniziative di lotta per la tutela di tutti i livelli occupazionali e per il rispetto delle intese».
Articolo pubblicato il giorno 12 Aprile 2019 - 14:43