Casoria. Sono morti travolti da un muro che stavano realizzando i due operai della ditta Cefi di Casoria, Salvatore Borriello, 47 anni, e Salvatore Palumbo, 55, l’incidente è avvenuto vicino alla stazione ferroviaria di Pieve Emanuele (Milano), intorno a mezzogiorno. L’impresa stava realizzando una recinzione nei pressi della fermata di Pieve Emanuele, fra Locate Triulzi e Villamaggiore. Rfi in una nota esprime “il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari”. Le cause dell’incidente, sottolinea la nota, “sono in corso di accertamento”.
I lavori erano stati disposti per bloccare il passaggio degli operai diretti al polo industriale di Siziano che scendevano alla stazione di Pieve Emanuele, e percorrevano circa 200 metri lungo i binari per poi imboccare una strada nella campagne. Proprio per interrompere questo pericoloso passaggio era stato deciso di costruire una barriera che proseguisse oltre la banchina della stazione del piccolo comune a sud di Milano, dove questa mattina sono morti i due operai. La ditta che aveva avuto in carico i lavori aveva allestito il cantiere da oltre un mese e doveva appunto chiudere la zona dove in precedenza c’era un passaggio a livello, nei pressi di una strada che attraversa le campagne e che veniva ancora utilizzata da numerosi pendolari. Nel 2017 c’era già stato un incidente mortale con un uomo travolto da un treno il cui cadavere venne ritrovato una settimana dopo e quindi il Comune aveva chiesto a Rfi di intervenire su un tratto ritenuto estremamente pericoloso.
“Non erano sicuramente i lavori che avevamo chiesto noi”, ha spiegato Paolo Festa, sindaco di Pieve Emanuele, che è tornato nel pomeriggio sul luogo dell’incidente. “Il cantiere non aveva interrotto il passaggio dei lavoratori diretti a Siziano – ha detto – e ci siamo accorti che stavano lavorando solo quando li abbiamo visti. Si doveva fare un percorso alternativo per i pedoni e aspettavamo di sottoscrivere un accordo con Rfi”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Aprile 2019 - 16:57