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Sono contagiati dal Norovirus gli studenti ricoverati in ospedale

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Caserta. E’ arrivata la conferma dall’area aziendale di Igiene Pubblica e Nutrizione, diretta dal dottor Giorgio Garofalo del contagio da Norovirus tipo G II. I campioni prelevati agli ultimi ragazzi della scolaresca proveniente da Taranto, ancora ricoverati presso l’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, e analizzati dal laboratorio microbiologico dell’ospedale di Prato, hanno dato esito positivo. L’Azienda pertanto conferma l’ipotesi di una contaminazione di tipo ambientale verosimilmente avvenuta in un ambiente confinato. Il periodo di incubazione del Norovirus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. Pertanto, secondo quanto emerso dall’indagine epidemiologica effettuata dal dipartimento di igiene pubblica e nutrizione, i primi ragazzi ricoverati all’OSMA, già il giorno 12 aprile, hanno presumibilmente contratto l’infezione prima della partenza in gita. I sintomi di questo tipo di virus sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre. La malattia non ha solitamente conseguenze serie e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni. Il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali per dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che ne permette la replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i Norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli. Sono inoltre resistenti nell’ambiente, sopravvivono a temperature sopra i 60°C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili. Pertanto solo misure molto stringenti, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi, possono prevenirne la diffusione. Per questo i primi ragazzi, avendo passato alcune ore in un ambiente confinato ristretto, quale il pullman usato per il viaggio da Caserta, possono aver contagiato gli altri ragazzi della gita, causando successivamente la diffusione ambientale ed il contagio dell’altro gruppo presente nello stesso hotel. L’Azienda ringrazia tutti i professionisti che hanno contribuito ad una rapida individuazione e soluzione del caso.


Articolo pubblicato il giorno 18 Aprile 2019 - 09:46
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