Perse un dito mentre lavorava la mozzarella. Per questo motivo il titolare di un caseificio, L.M., 47 anni di San Cipriano d’Aversa, è stato condannato a risarcire il dipendente mentre il reato di lesioni colpose è stato dichiarato prescritto.
Questa la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato le statuizioni civili già disposte dalla Corte d’Appello di Napoli. I fatti si sono verificati nel 2007 quando l’operaio, con mansioni di casaro, addetto alla macchina spezzatrice destinata alla lavorazione della mozzarella, alla fine del turno di lavoro, nel provvedere al recupero dei residui di lavorazione della pasta filata da reimmettere nel macchinario, per completare il confezionamento delle ultime mozzarelle, inseriva la mano nella cavità ad imbuto dell’apparecchiatura, dalla quale era stata tolta la griglia di protezione, rimanendo agganciato dalle coclee presenti sul fondo dell’imbuto e vedendosi tranciare un dito della mano sinistra.
L’imprenditore ha provato a dimostrare come la manovra sbagliata fosse dipesa dall’imprudenza del dipendente ma i giudici hanno rincarato la dose sostenendo, come emerso anche nei due gradi di giudizio, che la rimozione della griglia di sicurezza sarebbe dipesa dalla necessità di “rendere più rapida la lavorazione”. In ogni caso per i giudici “non muta la responsabilità del datore di lavoro che ha omesso di vigilare efficacemente sul corretto funzionamento del macchinario e sul dovuto utilizzo dei dispositivi di sicurezza, da parte dei prestatori di lavoro.
Articolo pubblicato il giorno 22 Aprile 2019 - 12:13