Ritorna il teatro al Castello con la rassegna “Il Grano e la Spina”, organizzata dall’amministrazione Ferraioli, fortemente voluta dall’assessorato ai Servizi Sociali retto da Maria D’Aniello, in collaborazione con l’associazione “Il Grimaldello”. Il teatro, nell’unione delle differenti discipline che si fondono, ritrova la sua essenza e la particolarità dell’interpretazione nei lavori di Antonio Grimaldi, che conferma la grande valenza e l’importanza del teatro sociale, capace di affrontare tematiche particolari, coinvolgendo i soci del Centro Anziani Comunale, che diventano i protagonisti di una serata culturale dedicata alla terza età.
Lo spettacolo
Sono “assenti”. I protagonisti del secondo appuntamento previsto per la Rassegna Teatrale “Il grano e la spina”, a cura di Antonio Grimaldi, sono figure aperte e chiuse allo stesso tempo. Sono qui ma pure altrove, in una dimensione in cui il ricordo prende il sopravvento, offuscando il presente: personalità ideali per un lavoro teatrale. Dunque, dopo un percorso laboratoriale dedicato in particolare ai meno giovani, si è giunti ad una idea di messa in scena quasi inevitabile, costruitasi attraverso racconti e contributi dal grande potenziale. La mano di Antonio Grimaldi ha poi trovato il raccordo, il legame tra quelli che sono tutti protagonisti mobili, sfuggenti, sopraffatti, quasi ingestibili: attori assenti.
La mostra “Riservato”
Si può essere indiscreti. È necessario. Andare oltre il limite che le persone pongono di netto, quel blocco involontario che sorge, solido e accigliato, quando ci si presenta. Si può superare l’apparenza di una vita che non suscita curiosità, sulla quale non ci poniamo domande soltanto perché sembra raccontarsi da sé, attraverso un volto scavato, un tremore della voce che non è più sicura, che non è più decisa, attraverso una pelle diversa, tortuosa. Una pelle vissuta.
Anna Paola Montuoro ha provato a superare questo limite con tutta la delicatezza di cui è capace il suo obiettivo, realizzando una serie di immagini che si immergono in un’intimità vera e scarna. Un’intimità inospitale. Fotografa di scena per la Compagnia Teatro Grimaldello, la Montuoro ha seguito uno ad uno i protagonisti del laboratorio teatrale curato da Antonio Grimaldi, regista di Angri che qui ha deciso di mettere in piedi un gruppo di lavoro per i meno giovani. Un progetto importante che ha portato a galla storie complesse, irripetibili racconti di vita che i protagonisti hanno messo in campo, con brillante ironia. A quel punto è diventato necessario per Anna Paola Montuoro provare a spostare l’asticella, ponendola un po’ più in alto, provando cioè a vedere più da vicino, a toccare con mano quelle vite così tortuose, così ampie, così vere. Ne è venuto fuori un progetto dal titolo beffardo “Riservato”, un lavoro che quasi è sfuggito al controllo di chi lo ha concepito, in cui le figure si susseguono mettendo in scena una vera e propria resa collettiva: i soggetti sembrano aprire le braccia, arrendersi a quello sguardo indiscreto che in fondo non fa male, che al contrario, è benvenuto. È come un incontro, una visita attesa, come un amico che viene a trovarti.
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