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Scenari pagani. Sabato 6 arpile chiusura della rassegna con ‘Ti aspetto fuori’

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La chiusura della rassegna c’è  sabato 6 aprile con il recupero dello spettacolo saltato nel corso della stagione. “Ti aspetto Fuori”, produzione originale di Casa Babylon Teatro, in programma al Teatro del Centro sociale di Pagani (SA) a partire dalle  21.00. Slitta dunque di una settimana la chiusura della rassegna, con i giovani della compagnia di casa che propongono il loro spettacolo in sostituzione di “Attento si scivola”  de “I Fratelli Caproni”. Alle 20.30 come di consueto ci sarà l’AperiSpettacolo “Tarallucci e Vino”, promosso in collaborazione con Ritratti di Territorio della giornalista NUnzia Gargano, che vedrà protagonisti i tarallucci del biscottificio Pisacane di Agerola (NA) e i vini del main partner Santacosta di Torrecuso (BN). Lo spettacolo, con la regia di Nicolantonio Napoli e assistente alla regia Domenico Ingenito, si  articola attorno alle tematiche del bullismo e del cyberbullismo ed è interpretato senza trucchi scenotecnici, con una lingua e un modo gestuale aspro e “vero”, senza concessioni alla dizione e alle buone convenzioni teatrali, rendendo testimonianza di un dramma che riguarda tutti, i nostri ragazzi, la famiglia, la scuola. Parla con un linguaggio identico al quello dei ragazzi, per arrivare in maniera veloce e diretta al nocciolo della questione. Il titolo già ci avvisa “Ti aspetto fuori” è la classica minaccia del bullo, che preannuncia il ricorso alla prevaricazione fuori dalle regole che governano la scuola. La storia che si dipana sul palco, racconta un giorno di scuola, di una classe di giovani e scatenati ragazzi, la più ‘disperata’ di un malandato istituto di periferia, la più dimenticata della città. I ragazzi sono ingovernabili, teppisti, distruttivi, annoiati. I docenti danno il loro peggio sia dal punto di vista lavorativo che personale. La classe (interpretata dai giovanissimi attori Chiara Cordone, Filomena Cercola, Maria Camilla Falcone, Martina Fraia, Ylenia Maione, Rosario Pecoraio, Christian Rosa, Vincenzo Sabatino, Alfonsina Squillante, affiancati da Antonetta Capriglione nel ruolo di docente) è schiacciata da una catena di arroganze, sopraffazioni, di minacce, estorsioni di contanti, accompagnate da violenza gratuita, da umiliazioni pubblicate in rete. Il tutto sotto gli occhi dell’ennesimo professore/nemico, indifeso e inadeguato, e nell’ aspettativa prima bellicosa e antagonistica, poi via via più ansiosa e, quasi attesa del successivo in una girandola di professori sostituti che quei ragazzi ‘molto vivaci’ hanno distrutto o sconfitto. Da qui, e per oltre un’ora, il palcoscenico diventa proiezione della realtà, di quella crisi che arriva in fase adolescenziale, quando, nel diventare grandi, le regole vanno sempre più strette e la scuola è un peso, e studiare o non studiare in fondo è lo stesso.


Articolo pubblicato il giorno 4 Aprile 2019 - 17:01

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