San Giorgio a Cremano. La 24enne di Portici Claudia, dopo l’intervista a “L’Aria che tira” andata in onda su La7, parla nella trasmissione di ieri sera “Porta a Porta”. La 24enne ha risposto a tutte le domande di Bruno Vespa raccontando i momenti vissuti lo scorso 6 marzo nel vano ascensore della stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano.
“Io giร li conoscevo tutti e tre – dice – li conobbi nella stazione di San Giorgio a Cremano. Mi erano stati presentati da un amico in comune. All’ inizio si erano mostrati in modo amichevole ma giร la prima volta avevano cercato di imporre la loro supremazia. Subito dopo averli conosciuti mi avevano chiesto un incontro ma io non sono andata. Era il giorno in cui ci siamo presentati io avevo detto di avere una sorella. Loro quindi mi minacciarono dicendo che avrebbero voluto avere rapporti sessuali con me e che se io non avessi soddisfatto questa loro richiesta li avrebbero avuti con mia sorella. Poi dopo hanno imposto la loro supremazia circondandomi e facendo strusciare il loro membro sulle mie parti intime. Andai via, salii sul treno per Portici ma loro mi seguirono. Quando scesi alla fermata di Portici-Via Liberร loro continuavano a seguirmi. A tal punto io, disperata, dissi un attimo “va bene se quello che volete รจ il mio corpo ve lo darรฒ basta che lasciate stare mia sorella’, fortuna volle che io incontrai proprio mia sorella sotto al palazzo di casa ed รจ stata la mia salvezza perchรฉ io cosรฌ sono stata costretta a salire. Mia sorella in ascensore e io per le scale e loro continuavano a seguirmi per le scale. Si sono arresi sono quando ero arrivato al quarto piano”.
Questa sua apparente disponibilitร – chiede Vespa – a beneficio di sua sorella puรฒ averli indotti a capire che se vi fosse rincontrati lei sarebbe stata consenziente al rapporto? Non penso che penso questo sia indice di colpevolezzaโฆ
La seconda volta. La presunta violenza. Loro scendono alla stazione per fumare la canna perchรจ loro sapevano che io fumavo, la prima volta fumai con loro. La seconda volta no. Mi dissero andiamo dalle parti dell’ascensore perchรจ non ci sono le telecamere cosรฌ possiamo rollarci una canna. Io li accompagno, uno di loro mi aveva anche chiesto scusa per quanto avvenuto la prima volta mostrandosi mortificato. Ad un certo punto uno di loro preme il pulsante si apre l’ascensore mi spinge e mi fa entrare all’interno, io avevo ancora la sigaretta accesa, e poi da lรฌ รจ sorta la violenza. Loro non hanno chiesto di avere con me un rapporto. Poi sono andati via.
La cosa che mi ha sconvolto di piรน รจ mentre stavano insieme ridevano e scherzavano come se non si rendessero conto di quello che stavano facendo nonostante io avessi detto di smetterla e nonostante i conati di vomito che mi venivano per l’agitazione. Uno di loro mi ha anche aiutato a ripulirmi e mi ha portato fuori dall’ascensore. Poi sono andata io vicino la panchina dove mi hanno trovato alcuni passanti.
Sono stati scarcerati due dei tre indagati percรฉ solo in due hanno fatto richiesta al tribunale del riesame per la scarcerazione.
Sulla scarcerazione. Ho provato prima un senso di frustrazione per aver denunciato, mi ero pentita di essermi incamminata in questo percorso lungo e tortuoso. In un secondo momento ho provato una sorta di rabbia di fronte alla scarcerazione dei due indagati. Era perรฒ una rabbia impotente che non metteva a frutto nulla, soltanto quando ho riuscito a parlare sono riuscita a trovare una pace interiore. Si io ho paura e temo una loro vendetta, anche perchรจ loro sanno dove abito. Mi preoccupo anche perchรจ frequento tutti i giorni san Giorgio perchรจ vado lรฌ per curare un disturbo dell’alimentazione che ho. Voglio fondare un’associazione che si occupi di donne a rischio dove le donne possano trovare riparo da violenza fisica e psicologica.
Articolo pubblicato il giorno 4 Aprile 2019 - 13:06