Roma. La Cassazione conferma la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione per l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, accusato di favoreggiamento e tentata induzione della prostituzione insieme a Nicole Minetti, già consigliera regionale in Lombardia, condannata a 2 anni e 10 mesi per il solo favoreggiamento della prostituzione.”Stupefatto” si dice il legale di Nicole Minetti, Paolo Righi, che aggiunge: “Le sentenze vanno rispettate anche quando non condivise. Adesso per l’assistita, faremo domanda di affidamento in prova ai servizi sociali, come consentito dalla legge”. Il processo Rubybis era nato dall’inchiesta sulle serate nella Villa di Arcore dell’ex premier Silvio Berlusconi e la Suprema Corte ha confermato la condanna arrivata in appello nel maggio scorso. Per la fase di esecuzione delle pene definitive inflitte oggi dalla Cassazione ad Emilio Fede e Nicole Minetti per il caso ‘Ruby bis’, bisognerà attendere l’invio del dispositivo della sentenza della Suprema Corte alla Procura generale di Milano. Probabilmente già a partire da domani, o comunque nei prossimi giorni, con l’invio degli atti da Roma la Procura generale dovrà emettere un ordine di carcerazione per Fede, la cui pena supera i 4 anni. Contestualmente, però, i legali dell’ex direttore del Tg4, gli avvocati Maurizio Paniz e Salvatore Pino, potranno presentare un’istanza di sospensione dell’ordine con richiesta di detenzione domiciliare perché Fede ha più di 70 anni (ne ha 87), allegando magari anche motivi di salute. L’ordine di carcerazione, dunque, dovrebbe essere subito sospeso e Fede dovrebbe scontare i primi 7 mesi ai domiciliari nella propria abitazione e, a quel punto, solo successivamente avrà la possibilità di chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali, come misura alternativa alla detenzione. Per Minetti, invece, condannata a 2 anni e 10 mesi, ci sarà subito un ordine di sospensione della pena e i suoi legali, gli avvocati Pasquale Pantano e Paolo Righi, potranno presentare una richiesta di affidamento in prova ai giudici del Tribunale di Sorveglianza.
“Io sono stato condannato perché ho indotto sei ragazze alle prostituzione. Perfetto. Punto e basta. Se qualcuno ci crede va bene. Non commento minimamente. Mi viene da ridere. Intanto devo scegliere dove fare gli arresti domiciliari, se a Roma, a Napoli, a Capri o a Milano”. Ha detto Fede commentando la sentenza della Cassazione. “Chi può credere che io abbia potuto far prostituire delle ragazze con Berlusconi? Alcune di queste ragazze io non le conoscevo neanche. Le due ragazze di Torino le ho viste una volta nella vita. Mah. Davvero non voglio aggiungere altro”, conclude.
“E’ una ingiustizia, non me l’aspettavo. Ho sempre avuto fiducia nei giudici però questa volta è andata così. Le sentenze vanno rispettate anche se questa mi pare davvero ingiusta”. Sono le parole che Nicole Minetti ha affidato a uno dei suoi difensori, Paolo Righi, per commentare la decisione con cui la Cassazione, dichiarando inammissibile il suo ricorso ha reso definitivi i 2 anni e 10 mesi inflitti nel secondo processo in appello a Milano per il caso Ruby ‘bis’. La difesa di Minetti annuncia il ricorso alla Corte Europea.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2019 - 21:58