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La direzione distrettuale antimafia aveva invocato la condanna all’ergastolo nei confronti di Pasquale Cristiano, soprannominato “picstik”, per l’omicidio di Ciro Casone, avvenuto ad Arzano il  28.02.14 durante il quale perse la vita anche  Ferrante Vincenzo che si trovava in compagnia del primo.Ma  in accoglimento delle argomentazioni  giuridiche formulate dagli avvocati Dario Vannetiello e Claudio Davino il Giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli ha ritenuto che non vi fossero prove sufficienti per ritenere che Cristiano fosse  uno degli esecutori materiali.Scelta vincente per la difesa, quindi, è stata quella di definire il processo con le forme del rito abbreviato, puntando a valorizzare in particolare la genericità delle accuse dei pentiti  e le divergenze tra le dichiarazioni rese da  Abate Salvatore e da Esposito Domenico  con  le dichiarazioni dei testi oculari che erano nei pressi ed all’interno del centro estetico dove avvenne l’agguato. Il commando era composto da quattro persone e  l’omicidio  va collocato  nella lotta per il predominio camorristico nella città di Arzano.

Non è servito agli inquirenti rafforzare gli indizi a carico  dimostrando  che, dopo l’omicidio di Casone, la lista delle vittime delle estorsioni sarebbe passata proprio nelle mani del ritenuto esecutore Pasquale Cristiano,circostanza questa concordemente riferita da plurimi collaboratori di giustizia.Oggetto del giudizio erano anche alcuni reati  di estorsione per i quali vi è stata condanna di Cristiano Pasquale ad anni 8 e mesi 8 per due episodi estorsivi.Degno di rilievo è la circostanza che tra le vittime  delle estorsioni vi era anche  di Giuseppe Orlando, quest’ultimo  assassinato proprio qualche giorno fa.Sono stati anche condannati Liguori Raffaele ad anni sei di reclusione e Russo Domenico  ad anni cinque e mesi quattro, sempre per reati di estorsione commessi con modalità mafiose. Proseguirà invece l’istruttoria dibattimentale innanzi alla Corte di assise di Napoli afferente al processo a carico degli altri ritenuti esecutori materiali del duplice omicidio –  Napoleone Renato, Russo Francesco Paolo e Gambino Angelo – i quali hanno scelto la strada del giudizio ordinario.    


Articolo pubblicato il giorno 12 Aprile 2019 - 23:35


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