“Comprensibilmente, nelle ultime settimane sugli Incurabili si è detto tutto e di più. Proprio per questo, visto che si parla della vita di intere famiglie e di beni artistici di grande valore nonché di un servizio assistenziale che – da sempre – è stato un riferimento per i cittadini, è giusto mettere in chiaro alcuni punti”. Ciro Verdoliva, Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 1 Centro, fa chiarezza su ciò che nelle prossime settimane avverrà rispetto alla situazione dello storico Complesso Monumentale. “I fatti – puntualizza il Commissario Straordinario – ci svelano la realtà di un luogo di altissimo valore sotto il profilo storico e monumentale. E, cosa ancor più straordinaria, con una forte vocazione clinico-assistenziale cresciuta nei secoli e tutt’oggi tenuta in grande considerazione nel Piano Ospedaliero. Purtroppo, da anni ormai il Complesso è interessato da un quadro fessurativo che negli ultimi tempi è “in evoluzione”, che trasmette ai tecnici intervenuti una sofferenza dell’interazione terreno / fabbricato. Negli ultimi tempi, e per questo il mio primo impegno da Commissario Straordinario è stato proprio agli Incurabili, si è arrivati addirittura a registrare una situazione critica perché “i quadri fessurativi possono provocare collassi improvvisi di solai e volte per un eccesso di cedimenti vincolari non per sollecitazioni necessariamente collegabili ai carichi verticali” relativamente a buona parte dei fabbricati (il Comune di Napoli Dipartimento Gabinetto del Sindaco – Servizio di Protezione Civile – ha rilevato “l’esistenza di
concreto pericolo, a tutela della pubblica e privata incolumità” e, conseguenzialmente, ha diffidato il Commissario Straordinario “alla messa in sicurezza dei luoghi, ed alla eliminazione del pericolo e, nelle more, dal praticare e dal far praticare i corpi di fabbrica A – B- D – F”). Di qui l’esigenza di trasferire pazienti e famiglie e di interdire le aree museali della “Farmacia storica settecentesca” e della “chiesa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili”. Proprio alla situazione dei nuclei familiari è rivolta ormai da più di una settimana tutta l’attenzione di Verdoliva, che per queste persone ha attivato nuclei di supporto morale, psicologico e materiale (cioè una doverosa sistemazione temporanea fornendo anche il vitto, il trasporto con navetta tra la struttura ricettiva e Napoli presso le abitazioni alle quali le persone stanno accedendo in finestre orarie mattutine accompagnati dai Vigili del Fuoco per prelevare beni di prima necessità). Tutto questo con l’obiettivo di “trovare in tempi rapidissimi una soluzione per garantire loro un alloggio nella città di Napoli e, dove possibile, proprio nell’area di residenza”. Per raggiungere questo risultato è indispensabile una collaborazione
interistituzionale, ragione per la quale l’ASL Napoli 1 Centro ha sollecitato nei giorni scorsi una riunione urgente con le Istituzioni competenti (Prefettura e Comune di Napoli), un incontro finalizzato a trasferire la gestione della crisi
abitativa a chi – proprio per il ruolo istituzionale che svolge – deve provvedere ad assumersi le giuste responsabilità, risolvendo una crisi che non deve restare sospesa. “Questo tavolo – chiarisce Verdoliva – è fondamentale per illustrare le difficoltà amministrative, esplorare le possibili soluzioni e dar seguito alla “sistemazione alloggiativa alternativa” degli sfollati”. Altro nodo sul quale fare definitivamente chiarezza riguarda la realtà “incurabilina” dell’assistenza clinicoassistenziale, temporaneamente trasferita all’Ospedale del Mare per garantire la continuità assistenziale
ai pazienti. “Gran parte di questo personale verrà riassegnato a presidi ospedalieri nei quali è necessario integrare unità per riportare ai livelli giusti la dotazione organica. In altri casi l’obiettivo sarà quello di preservare l’integrità di alcuni team di eccellenza, che non possono perdere la loro identità”. Terzo punto, non meno importante,
quello relativo ai beni artistici. “È bello vedere quanta solidarietà e disponibilità è arrivata in questa settimana – dice il manager ASL – e di questo non posso che ringraziare quanti stanno offrendo spazi o soluzioni per la loro conservazione. La decisione però, in perfetta sintonia con il Governatore De Luca e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio – è quella di non allontanare i beni artistici dalla matrice architettonica dei luoghi, che rappresentano l’unicum straordinario che racconta la storia della carità, della beneficenza e della cultura nella città di Napoli. La soluzione sarà
dunque quella di tenere i manufatti e le opere proprio agli Incurabili, dove potranno essere custodite ma anche ammirate – per così dire; un “deposito d’eccellenza” che garantisca a tutti di continuare ad ammirare i tesori della “Farmacia storica settecentesca” e della “chiesa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili”. Uno spostamento minimo, che sia occasione di valorizzazione dei beni artistici dell’ASL Napoli 1 Centro”. Ultimo, ma non certo ultimo, il piano per salvare il Complesso Monumentale nella sua interezza. “Qualsiasi intervento – conclude il Commissario Straordinario – non può prescindere da un primo approccio che risolva preventivamente le cause che stanno generando il quadro fessurativo in evoluzione. Né si può prescindere da un consolidamento e adeguamento sismico delle strutture portanti. Per fare ciò è necessario individuare le fonti di finanziamento che possano sostenere un serio progetto di restauro. Tutto questo senza mai perdere di vista il volere della fondatrice “Maria Laurenzia Longo” che il Complesso fosse un “luogo di cura per i malati incurabili” e della programmazione regionale in materia di programmazione sanitaria. Il Presidente De Luca, ha già dato mandato al Commissario Straordinario di approfondire ogni aspetto per mettere in campo – da subito – una cabina di regia che possa individuare le soluzioni a breve e medio periodo così da definire e governare tutti gli aspetti, anche le criticità, utili a ridare agli Incurabili l’antico splendore.
Articolo pubblicato il giorno 14 Aprile 2019 - 14:15