Napoli. “Su la testa contro la camorra. Resistenza” – Questo lo striscione appeso fuori la basilica di San Vincenzo alla Sanità al fianco della statua in memoria di Genny Cesarano, da Libera Campania e Legambiente Campania, un segnale di risposta all’atto vile del clan Lo Russo che negli scorsi giorni fuori un asilo nido a Piscinola aveva esposto uno striscione firmato con uno svastica, invitando ad andare via da Napoli. Il clan Lo Russo si riferiva minacciosamente a coloro che in questi mesi stanno facendo emergere la verità sull’omicidio di Genny Cesarano, ragazzo di 17 anni ucciso dalla camorra il 6 settembre del 2015.
Con i rappresentanti di Libera e Legambiente erano presenti il papà di Genny, Antonio e il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani.
“Con lo striscione- scrivono in una nota Libera e Legambiente – vogliamo dare un messaggio chiaro : ad andare via dalla città deve essere la camorra, la sua violenza. Questa sarà sempre la nostra Resistenza e domani, 25 aprile, saremo in tante piazze antifasciste per ribadire che una delle nuove Resistenze è quella alle mafie. Razzismi, fascismi e camorre sono sinonimi e hanno la stessa radice: la sopraffazione, la violenza, l’ingiustizia. Per questo terremo la testa alta soprattutto in quei quartieri, in quelle strade dove i clan vogliono imporre il loro potere fatto di paura e criminalità, continuando la nostra battaglia di giustizia sociale per cambiare la nostra terra.
Il 3 maggio torneremo alla Sanità per una giornata di memoria e di impegno per Genny Cesarano e tutte le vittime innocenti, assieme a don Luigi Ciotti.
Articolo pubblicato il giorno 24 Aprile 2019 - 15:23