Napoli. Quattordici anni di carcere: è questa la richiesta avanzata dai pm della Dda di Napoli, Celeste Carrano e Antonella Fratello nei confronti di Giuseppe Troncone 22 anni incensurato, figlio del boss di Fuorigrotta, Vitale Troncone, accusato di tentato omicidio, aggravato dal metodo camorristico. per la vicenda degli spari ai Baretti di Chiaia nel novembre del 2017. L’imputato ha sempre negato di aver esploso quei colpi, oltre a rimarcare un concetto: quello di essere vittima di un’aggressione immotivata da parte di un “branco” di minori, tutti riconducibili a San Giovanni a Teduccio e in alcuni casi imparentati con il clan Formicola di via Taverna del Ferro. Tutto sarebbe nato da un video della festa in un locale dell’hinterland del gruppo di Troncone, con le bottiglie di champagne che arrivano allo stesso tavolo, migliaia di euro in bollicine, un episodio che scatena l’invidia social dei Formicola. Quelli di Taverna del Ferro risposero con un’altra smargiassata durante la festa di 18 anni di Gaetano “pezzotto Formicola facendo urlare al dj nel locale “Formicola-Silenzio regnano”. Tutto ripreso coi telefonini e postato sui social.La sfida social dilagò nel sangue la notte tra il 18 e il 19 novembre del 2017 con una maxi rissa a colpi di pistola, bastoni e coltelli al termine della quale Giuseppe Troncone impugnò la pistola ed esplose colpi a raffica contro il branco di aggressori che lo aveva preso di mira, quando era ormai chiaro che stava avendo la peggio.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2019 - 06:51