Napoli. Niente funzioni dei fujenti della Madonna dell’Arco all’interno del rione Villa nella giornata di lunedì per ordine del clan D’Amico “gennarella”. La notizia arrivata anche alle forze dell’ordine che hanno avviato un’inchiesta ma nel frattempo nel rione oltre alla paura dopo le minacce dei giorni scorsi é subentrato lo sconforto e il malumore perché sono molti i devoti alla Madonna dell’Arco. Nel rione sono ci sono numerose cappelle votive ma ieri le squadrette di Fujenti non sono proprio entrate nel rione per timore. Nonostante siano state avvicinate dalle donne del clan che li invitavano a entrare. Come si evince dalle foto (inviateci dagli abitanti del quartiere) la cappella dei D’Amico è rimasta chiusa e quindi secondo la logica della camorra niente funzione davanti alla loro cappella niente funzione per tutti. Le altre foto dimostrano come anche le altre cappelle siano rimaste vuote. Sulla funzione dei fujenti ha polemizzato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: “Il Lunedì dell’Angelo della follia si consuma nell’area Nord di Napoli dove, in alcuni comuni, delle paranze legate al movimento dei fujenti si fronteggiano a colpi di decibel. Dopo aver montato degli amplificatori potentissimi su dei camion lanciano la musica a tutto volume rendendo impossibile la vita a chi risiede da quelle parti”, ha sostenuto Borrelli. E poi ha aggiunto:“Questi camion vagano per le strade delle cittadine, in cerca delle paranze rivali, seguiti da cortei di motorini con occupanti senza casco che, con fumogeni colorati, rendono l’aria irrespirabile. Quando avviene l’incontro, casuale o per appuntamento, parte lo scontro: le casse sparano musica al volume più alto possibile per sopraffare l’avversario. Ma chi ha la peggio, in realtà, sono i residenti che vedono negati il diritto alla tranquillità e al riposo. Questa deprecabile usanza ha preso piede negli ultimi 4-5 anni. La “tradizione” di questi gruppetti di incivili vuole che, oltre alle scorribande di Pasquetta, ci sia un secondo appuntamento la domenica successiva alla Pasqua. Sarebbe preferibile in quella occasione un intervento delle forze dell’ordine. Eventi del genere non hanno nulla a che fare con la religione. Abbiamo già fatto presente questa situazione alla Curia, chiedendogli di disconoscere questa stucchevole abitudine che, dietro la facciata della fede, nasconde un fondo di maleducazione e inciviltà”.
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