Napoli. “Noi siamo l’esempio della vera emergenza di questa città”. Protestano gli sfrattati delle abitazioni adiacenti all’ospedale Incurabili nel centro storico di Napoli che da tre giorni a seguito dei crolli sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni in cui vivevano da anni. “Noi vogliamo ringraziare il direttore Verdoliva che si è mosso celermente per darci una sistemazione temporanea, ci stiamo comportando con dignità e rispetto ma lo pretendiamo anche perché non è possibile vivere i disagi che stiamo vivendo e avere le porte chiuse in faccia”. I componenti delle 21 famiglie di sfrattati stamane hanno manifestato davanti ai cancelli degli Incurabili perché chiedono una sistemazione anche se temporanea nel centro storico di napoli dove hanno sempre vissuto. Spiegano i disagi che vivono, essendo stati alloggiati prima a Sant’Anastasia e poi a Castello di Cisterna, chi va al lavoro, chi va a scuola e quelli che hanno gravi patologie e sono in cura presso le strutture sanitarie cittadine. Ebbene tutte queste persone sono costrette e dei tour de force o a rinunciare perché i collegamenti con la città dalla provincia sono carenti nonostante le navette messe a disposizione dall’Asl Napoli1. Ma segnalano anche la scarsa qualità del cibo e le condizioni igieniche precarie delle strutture dove sono state alloggiati fino ad oggi. A Sant’Anastasia usciva acqua marrone dai rubinetti e a Castello di Cisterna giravano le blatte nei corridoi. “Eppure ci sono nel centro storico di Napoli- affermano- numerose strutture della chiesa che potrebbero ospitarci. perché non lo fanno? Il cardinale Sepe che parla sempre di solidarietà di questa città perché non ci aiuta? Molte strutture della chiesa fanno ospitalità e quindi business con i turisti e noi che siamo napoletani non siamo raditi. Come è accaduto in un nuovissimo B&B di via Settembrini che non ci ha voluto accogliere perché siamo napoletani. Ma che modo di ragionare è questo? Che fine faremo? Chiediamo al direttore Verdoliva un impegno maggiore a risolvere la nostra situazione. Non vogliamo essere ‘deportati’ altrove. Ci sono le soluzioni in città e li vanno cercate e trovate. Fino ad oggi ci siamo comportati in maniera civile. poi non sappiamo…”. Ad affiancare gli sfrattati degli Incurabili nella protesta stamane vi erano presenti anche i componenti del gruppo “Noi contro la malasanità”.
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