Condanna definitiva per un imprenditore edile di Parete accusato della morte su un cantiere a Frignano di un operaio, Raffaele Picone. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli che aveva condannato C.F., di 61 anni.
Secondo quanto accertato l’imprenditore avrebbe “violato una serie di disposizioni normative antinfortunistiche, in materia di protezione delle opere in via di edificazione, di sorveglianza sanitaria, di utilizzazione di dispositivi antinfortunistici e di formazione delle maestranze, così da avere determinato il cedimento di una scala interna, sulla quale era intento a operare il dipendente, la quale presentava problemi di stabilità in quanto palesemente inadeguata e non conforme a regole tecniche e il cui accesso non era interdetto da opere provvisionali”. Pertanto il ricorso è stato rigettato dalla Suprema Corte con l’imprenditore che è stato condannato.
Gustavo Gentile
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