“I beni confiscati devono essere l’orgoglio del riscatto civile e sociale della nostra democrazia”. L’ha detto il presidente della Commissione Antimafia intervenuto a Marano di Napoli, dopo la missione in Emilia Romagna, al convegno organizzato dal deputato Andrea Caso sulle problematiche nella gestione e nel riuso dei beni confiscati. “Da quando mi sono insediato – ha spiegato Morra – ho visitato numerosi beni confiscati e continuero’ a farlo perche’ li’ avverto riscatto e volonta’ di cambiamento. Nei beni confiscati si possono realizzare integrazione, inserimento al lavoro dei piu’ svantaggiati, ma anche come agricoltura sociale, che combatte brillantemente le agromafie. Da Goel in Calabria a Nuova Cooperazione Organizzata a Casale di Principe o esempi come la Fattoria di Masaniello a Bologna, ci sono migliaia di cittadini impegnati ad affermare il concetto di legalita’ nel vissuto quotidiano, in un ambito, quello economico, in cui sempre piu’ si ritiene che il profitto si debba ottenere a dispetto delle leggi. Non si possono nascondere le tante criticita’ di questo mondo, come ha sottolineato anche il prefetto dell’Agenzia dei Beni confiscati Frattasi, con cui sono sicuro di un proficuo lavoro insieme in futuro. E’ necessario che le istituzioni, e soprattutto le amministrazioni locali, siano vicine ai beni confiscati perche’, come recita la legge, sono beni indisponibili dello Stato, sono cioe’ un bene di tutti”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Aprile 2019 - 14:23