Escono in questi giorni tre nuovi ebook su Amazon a firma Stefano Donno in veste di autore oltre che editore de I Quaderni del Bardo Edizioni: “A me che so perdere e soprassedere”, “Ho paura dei poeti” e “Ballata del basso profilo” con le post fazioni di Chiara Evangelista, Nicola Manicardi e Donato Di Poce. Si parte da un testo dato, da un’opera data e la si riconverte in una sequenza ritmica e semantica nuova e altra dando vita così ad una nuova opera. La post fazione per ogni ebook è curata dall’autore dell’opera primaria su cui viene effettuato il campionamento. Non si tratta di un processo di taglio, copia e incolla, o peggio ancora di saccheggio letterario, ma di un vero e proprio spazio creativo temerario, sicuramente ludico, dove Stefano Donno con pazienza comincia a scomporre codici genetici testuali, li frammenta, li viviseziona, facendoli approdare ad un’unità stilistica ed editoriale differente. In questo modo si crea un dialogo costante che va oltre i confini della consueta uscita editoriale e dei suoi tempi di esistenza nel mercato del libro, producendo un circolo virtuoso di dialogo tra il vecchio e il nuovo nella poesia contemporanea, tra l’edito e l’inedito in un processo creativo che diventa a più dimensioni di interpretazione.
“La sensibilità nel discernere e la responsabilità nella selezione dei componimenti rendono il campionamento uno strumento capace di emettere l’eco, senza disperdere il suono, della raccolta omnia di versi da cui attinge. A sua volta però, grazie alla penna dell’autore, il campionamento diventa “instrumentum vocale”, un testo capace di raccontarsi e “parlare” al lettore nella sua interezza e nella sua unitarietà sebbene esso derivi da un processo di frammentazione e vivisezione della silloge. Questo nuovo genere letterario parte dall’insieme, passa dalla crasi, finisce nell’uno. È un nuovo battito di ali che permette al lettore di volare senza appesantirlo e rendergli una panoramica dall’alto, ma dettagliata, del continente che si appresterà, se vorrà, a visitare” (Chiara Evangelista)“Campionando la mia silloge “Non So” è stata data nuova vita al testo. Fondamentale è la ricerca di una parola “chiave “ per entrare nella vita di altri testi. Non è un processo di taglio copia e incolla ma di attenta e profonda, soprattutto rispettosa lettura di ogni singolo testo. Perché la poesia ha una vita e una morte un momento e un luogo, lì inizia il lavoro di “campionamemto”; trovare la giusta sonorità per scollare il testo originale e fecondarlo in altro. È un operazione anche liberatoria come se la parola chiave fosse “Matrioska” avente un cordone ombelicale nutriente per ogni concetto legato e collegato ad essa. È sperimentale un nuovo modo e momento dove l’uno si scorpora dando vita ad un seguito pensiero. Ringrazio Stefano Donno per avere utilizzato una lente profondissima, quadridimensionale nel visualizzare nella silloge la parola che rompe e nutre, gravida di senso cosmico, colei che cadenza il nuovo testo aprendo a nuova luce i singoli testi poetici” (Nicola Manicardi)
“LA BALLATA DAL PROFILO BASSO, è Metapoesia come fecondo germinare di una parola altra e come fondazione di un’identità linguistica, e atto performativo poetico di rigenerazione poetica di un medesimo sentire. In quanto testo scritto DA Stefano Donno che è nuova poesia e come poesia vuole essere riconosciuto, secondo una prospettiva ontologica del crearsi e ricrearsi linguisticamente sulla scorta della centralità formale, ritmica e contenutistica del verbo. Il respiro della poesia che aleggia tra poeta e poeta, chiudendo magicamente il circolo della comunicazione e piantando un chiodo sull’asse desiderante del poema. Nominare e rinominare, nella sua funzione di segnale, di riconoscimento ed evocazione linguistica e di spia lessicale che introduce la riflessione non autoreferenziale di poesia sulla poesia. Poesia nella e sulla poesia, poesia che parla di se stessa, poesia doppia, poesia allo specchio, poesia referente, poesia autoreferente, poesia che unisce la poesia come contenuto alla forma. La metapoesia è la generazione di nuove forme nella poesia. La Metapoesia è, se vuoi, un nuovo genere poetico, un nuovo movimento letterario e poetico. Partiamo dunque da questa immediata constatazione. Poesia di Stefano Donno che chiamiamo METAPOESIA, che nasce dalla Poesia di Donato Di Poce, LAMPI DI VERITA’, riconoscibile a chiunque abbia letto versi qua e là, del ripresentarsi continuo e insistente, che assume davvero l’aspetto singolare dell’ovvietà del non visto nella forma di un poemetto (altra forma prediletta di Di Poce oltre al verso libero e ai poesismi). La metapoesia di Donno, (e nello specifico la metapoesia novecentesca Italiana e l’esperienza Francese dell’OULIPO, con il Novecento secolo di trasformazione, spazio di costruzioni decostruzioni, innovazioni e ricostruzioni poetiche), trova infatti il suo fondamento e radica la necessità di scriversi motivandosi e motivando la propria presenza nel riconoscimento linguistico che diventa elezione morale e poetica. Un vero e proprio atto performativo, assimilabile al lavoro degli orafi cistercensi e degli scriba, in quanto fatto linguistico ed evento poetico, parola-azione attraverso la quale diventare ciò che si afferma verbalmente, si interpreta, in definitiva e aprendo un’ulteriore prospettiva, alla propria anima nell’anima altrui, spia di un comune sentire nel fare POESIA. (Donato Di Poce)
Il 18 e il 19 gennaio 2025, il teatro Sancarluccio di Napoli ospiterà l'attrice Carmen… Leggi tutto
Le ultime estrazioni del Lotto si sono rivelate particolarmente fortunate per la Campania, che ha… Leggi tutto
Richard Gere, durante la sua apparizione a Che tempo che fa, ha condiviso un affetto… Leggi tutto
Nascondeva 20 grammi di marijuana addosso e, alla vista dei carabinieri, ha tentato una fuga… Leggi tutto
Previsioni del Tempo per Napoli - Lunedì 23 Dicembre La giornata di lunedì 23 dicembre… Leggi tutto
Durante la giornata odierna, le condizioni del mare si presenteranno variabili, con un andamento che… Leggi tutto