<br />Il padre di una delle vittime aveva sponsorizzato il metodo Garozzo anche attraverso interviste ai giornali in cui parlava di miglioramenti
nel processo che si sta tenendo davanti alla Seconda Sezione Collegio A del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Stravino) a carico del medico di Caserta Gaudenzio Garozzo, accusato di aver provocato lesioni permanenti a due bambini che gli erano stati affidati in cura.
Quest’oggi davanti al collegio è stato ascoltato il padre di uno dei bambini che dopo aver sottolineato dei problemi avuti dal figlio, si è visto contestare dagli avvocati difensori (l’imputato è difeso dagli avvocati Gennaro Iannotti, Dario Pepe e Luigi Isolabella) di aver rilasciato un’intervista ad un quotidiano locale (l’uomo è residente in Svizzera) in cui incensava l’agopuntura utilizzata dal medico casertano per curare il bambino ed aveva addirittura lanciato una raccolta fondi per sostenere il metodo Garozzo. Inoltre gli è stato mostrato anche un biglietto di auguri per Natale inviato allo specialista casertano in cui lo ringraziava per i miglioramenti del bambino. Fatto che è andato a cozzare con quanto dichiarato precedentemente in aula.
Dopo una breve pausa disposta dal collegio, il teste ha dichiarato di non ricordare quell’intervista, disconoscendola, anche se ha poi confermato che l’Iban ed il numero di telefono utilizzato per la raccolta fondi e citato nell’articolo fosse realmente il suo. Nel corso dell’udienza è stata ascoltata anche la mamma dell’altro bambino (le due ‘vittime’ del medico erano affette da epilessia sintomatica e tretaparesi) che invece ha raccontato i viaggi della speranza privati prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti e di come era poi entrata in contato col medico casertano che le aveva proposto l’agopuntura per curare il figlioletto, sottolineando di non aver mai riscontrato miglioramenti.
Articolo pubblicato il giorno 19 Aprile 2019 - 13:41