“Le sue condizioni di salute sono pessime”. Così oggi in aula, l’avvocato Paolo Trofino, uno dei suoi storici avvocati ha parlato di Raffaele Cutolo. Il fondatore della nuova camorra organizzata oggi quasi 80enne non si è mai pentito ed è recluso nel carcere di Parma in regime di 41 bis. Di Cutolo si è parlato nel processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che vede come imputati i cutoliani storici dell’ala casertana ovvero l’ex pentito Nicola Bifone, Antonio D’Amico, l’avvocato Giuseppe Stabile (collaboratore di giustizia) e Pietro Vaiano, ex vice sindaco del comune di Portico di Caserta. Antonio Bifone è atteso in tribunale a Santa Maria Capua Vetere per il prossimo 9 maggio. Lo ha richiesto oggi il pm Luigi Landolfi della Dda Napoli al processo che li vede imputati per associazione camorristica. ‘Professore vi saremo sempre fedeli fino alla morte’. Fu questa la frase urlata dal boss Antonio Bifone dalla cella, nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere, quando a sorpresa vide alcuni fa, in un processo in Corte di Assise il suo ex capoclan ‘don Rafele Cutolo’ dinanzi alla giudice Cosentino. Quella fu soprattutto una vera confessione di devozione da parte dei vecchi cutoliani, i Bifone di Portico, all’epoca ‘seguaci’, insieme a una larga frangia dei Belforte di Marcianise, delle idee e delle attività illegali del ‘professore’. Bifone 69 anni, oggi collabora con la giustizia e vive in regime di protezione insieme alla famiglia.
Articolo pubblicato il giorno 9 Aprile 2019 - 23:12