Lo strano caso della squadra dal miglior attacco e difesa del campionato del girone C di Serie C che, però, non sa più vincere
65 punti in 31 gare disputate, miglior attacco con 52 reti segnate ed una media di 1.68 goal a partita (in coabitazione con il Trapani ndr) e 13 subite con una media di 0.42 reti subite a partita (miglior difesa in assoluto), due calciatori (Paponi e Carlini ndr) fra i primi 8 top scorer dell’intero girone.
Ci credereste mai che una squadra del genere, prima in classifica dalla prima giornata di campionato e che nel girone d’andata ha stracciato ogni record possibile di imbattibilità, ha vinto una sola volta negli ultimi due mesi (dal 13 di febbraio per la precisione)? Io, sinceramente, no ma la mia opinione, tuttavia, vale davvero poco se rapportata all’analisi approfondita dei numeri sopracitati.
Non serve essere giornalisti iscritti all’ordine di competenza, soci dell’unione stampa sportiva italiana o ancora soci dell’ associazione internazionale della stampa sportiva per poter avere la possibilità di affermare che la Juve Stabia di Fabio Caserta ha smarrito la sua arma segreta di quest’anno: l’anonimato. Le partite, in fondo, basta guardarle per rendersi conto. Il diavolo è nei dettagli, dicono persone più colte e sagge di me.
Ad inizio luglio della scorsa estate, quando l’incognita chiamata Juve Stabia si presentava presso gli uffici della Lega italiana calcio professionistico per depositare la documentazione necessaria all’iscrizione per il campionato di Lega Pro 2018/19 mancante, tuttavia, della necessaria fideiussione, alzi la mano lo stabiese che avrebbe scommesso, anche con un solo centesimo, di ritrovarsi poi ad aprile del 2019, da prima in classifica, con il miglior attacco, la miglior difesa, il miglior portiere ed una sola sconfitta dopo ¾ di campionato disputato e potersi giocare il campionato da protagonista assoluta. Non vi dirò che questa settimana che ci accompagna al match dell’ all in or nothing di domenica al ‘Menti’ sarà una settimana di passione perché non sarebbe vero; chi conosce il popolo stabiese sa perfettamente che saranno ansia e tensione a farla da padrone, almeno sino a domenica alle ore 14:29. Non vi dirò quanto sia fondamentale vincere contro il Trapani, non sono necessarie particolari doti intellettive per capirlo. Non vi parlerò nemmeno di disamine tecnico-tattiche, utili in questo particolare momento della stagione quanto una cipolla nel latte.
Vi parlerò di mentalità, piuttosto. Di voglia di non arrendersi. Di non mollare niente dopo mesi interi di sacrifici che hanno portato una squadra, una città, un popolo a compiere miracoli impensabili nella più totale spensieratezza. Nel più totale anonimato. A fari spenti, come si suol dire. Recuperare leggerezza mentale è l’imperativo unico categorico in vista del match clou con il Trapani in cui
la prima fase dell’ apprendimento è il silenzio; una partita di importanza capitale come quella di domenica deve essere affrontata con la leggerezza psico-fisica di una sgambata infrasettimanale, quella dove, per intenderci, il calciatore cerca di mettersi in mostra dinanzi agli occhi dell’allenatore per strappare una maglia da titolare nel week-end e vedere cosi valorizzato il lavoro di un’intera settimana. La seconda è l’ascolto; ascoltare la propria voce interiore, prendersi metaforicamente tutti per mano e cercare di uscire da una situazione di stallo con tutte le residue forze a disposizione.
Imparare a comprendere che il più grande nemico di noi stessi siamo noi, cosi come il più grosso nemico della Juve Stabia domenica prossima sarà solo e soltanto la Juve Stabia stessa.
Mark Twain diceva che ‘’non sono le cose che non sai a metterti nei guai . É quello che dai per certo e che invece non lo è’’. Chi vuol capire, capisca. Domenica in massa al ‘Menti’: c’è un’idea da difendere.
Mario Miccio
Articolo pubblicato il giorno 3 Aprile 2019 - 09:00