Con l’implantologia
dentale si possono sostituire uno o più elementi dentari, andati ormai perduti. Come? Tramite le radici artificiali, fabbricate in titanio, sulle quali, mediante un processo biologico chiamato osteointegrazione, si applica la protesi fissa.L’impianto dentale consiste in una piccola vite in titanio progettata per sostituire la radice del dente perduto. E’ inserita direttamente nell’osso, là dove prima c’era il dente. Ogni impianto dentale è progettato per integrarsi perfettamente con l’osso e così funge da ancora d’appoggio per il dente sostitutivo. Anche se non ci fosse abbastanza osso non vi sarebbero problemi poiché lo si potrebbe ricostruire tramite delle tecniche ad hoc, rigenerative, avvalendosi anche dell’ausilio della moderna implantologia al computer assistita.
Tre sono le modalità di trattamento per sostituire un dente
Se un tempo le prime due soluzioni erano le più utilizzare, oggi si preferisce l’implantologia dentale.
Molti si chiedono se il trattamento suddetto sia doloroso. La risposta è no, poiché l’operazione viene effettuata sotto anestesia locale, dunque il paziente non sentirà alcun dolore. In altre parole, come spiegato nel sito del dottor Vacca su dentistabari.org, l’implantologia dentale riduce al massimo ogni possibilità di disagio. In seguito all’operazione il medico prescriverà la giusta cura farmacologica atta a controllare l’eventuale insorgenza di dolore post-operatorio.
Prima di tutto è necessario effettuare un’analisi preliminare, ovvero una visita che provvederà alle radiografie, ai calchi in gesso ed alle fotografie del cavo orale del paziente. Deve essere un’analisi molto accurata. La minima sbavatura provocherebbe il disagio del paziente. Sarà soltanto in seguito all’analisi preliminare che il medico dentista deciderà se effettuare o meno l’implantologia.
Una volta accertatosi della possibilità di procedere, passa alla preparazione, cioè al momento in cui fa accomodare il paziente in un ambiente sterile, per prepararlo all’intervento vero e proprio. Al paziente viene somministrata l’anestesia locale per poi inserirgli l’impianto dentale.
Dopo l’operazione, per circa sette giorni, dovrà seguire la terapia farmacologica post-operatoria prescrittagli dal dentista con ulteriori ed eventuali raccomandazioni.
Se a carico ritardato la protesi provvisoria gli verrà consegnata nell’arco di pochi mesi, al contrario (a carico immediato) gli verrà consegnata subito. Dipende dunque dai casi.
La terapia, nel caso di carico ritardato, si svolgerà in due fasi, la prima in cui verranno inseriti nell’osso gli impianti dentali alla cui estremità verrà poi applicata una vite affiorante dalla gengiva. Questa, nella seconda fase, ovvero dopo 2 o 3 mesi di osteointegrazione, verrà sostituita dal pilastro sui cui cementeranno la protesi provvisoria e poi quella definitiva.
L’implantologia a carico immediato invece vedrà l’inserimento degli impianti dentali e della corona provvisoria contemporaneamente all’operazione. Questa metodica è seguita per un puro fine estetico, tuttavia nella fase in cui vi sarà la protesi provvisoria (2 o 3 mesi) è vietato masticare, proprio perchè anche in questo caso è necessario favorire l’osteointegrazione.
Molti si chiedono come ci si sente dopo aver effettuato il trattamento di implantologia dentale. Occorre sapere che subito dopo l’intervento è normale che si possano vedere dei lividi sul viso, così come è prassi avvertire un senso di gonfiore sia sul viso che sulle gengive, così come su tutti i tessuti molli. Sono, questi, disturbi classici e generalmente trattati con la somministrazione di un analgesico e di un antibiotico. Oppure semplicemente di un analgesico. Sarà il medico dentista a scegliere opportunamente cosa prescrivere al paziente.
Certamente dopo l’implantologia il paziente dovrà prendersi cura dei denti, curandoli e controllandoli regolarmente ogni giorno, esattamente come se si trattasse di denti naturali. Dovrà utilizzare spazzolino e filo interdentale ed effettuare molto spesso i controlli presso il proprio dentista.
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