Torre del Greco. “Venti euro per una preferenza, pacchi destinati a famiglie indigenti e dirottati altrove in cambio di qualche straccio di voto, promesse di assunzioni clientelari, gente da piazzare nel servizio di nettezza urbana. E un lungo elenco di questuanti a cui dover dar conto a risultato elettorale acquisito. Quanto sta emergendo dall’ultima inchiesta sulle amministrative di Torre del Greco è la riprova che il sistema della vecchia politica non è tramontato affatto. Un sistema che come Movimento 5 Stelle stiamo provando ad arginare da un decennio, con una rivoluzione che non può che essere soprattutto culturale. Un sistema contro il quale, tenuto conto dei retroscena dell’ultima indagine, è difficile se non impossibile contrastare nel segreto dell’urna, ma che possiamo e dobbiamo cambiare”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale M5S Luigi Cirillo
“Le cricche del voto di scambio sparse in ogni angolo del paese hanno prodotto solo paralisi amministrative, dovendo dar conto ai troppi portatori d’acqua e preferenze. Al cospetto di un quadro così inquietante, ci saremmo aspettati le dimissioni ad horas del sindaco Palomba, tirato in ballo da più di un indagato. Se pur estraneo alle indagini, di fronte alla possibilità che i voti della sua maggioranza siano il risultato di un vergognoso mercimonio, il gesto più ovvio e naturale avrebbe dovuto essere quello di rimettere il proprio mandato nelle mani dei cittadini, soprattutto di quelli onesti che hanno votato con consapevolezza e libertà”.
Articolo pubblicato il giorno 3 Aprile 2019 - 17:53