L’Unione Europea non ha stanziato fondi per la bonifica della zona Sin Napoli Orientale perché non ha mai ricevuto richieste da parte delle istituzioni interessate. Anzi, le ha ricevute nel 2013 ma nel 2016 l’autorità di gestione del programma operativo Campania 2007-2013 del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ha scritto alla Commissione ritirando il grande progetto “Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est”.E’ la stessa Commissione a rispondere a quesiti sul recupero dell’area orientale del capoluogo posti dai portavoce al Senato del M5S, Franco Ortolani e Vincenzo Presutto e dall’europarlamentare Piernicola Pedici del M5S.
“Non è pensabile che non siano mai stati attivati, ad oggi, progetti e interventi tesi al risanamento ambientale di suolo, sottosuolo e falde in base ai quali l’area è stata classificata SIN Napoli Orientale, cioè area inquinata dalle attività industriali con conseguente negazione del diritto costituzionale alla salute dei cittadini, varie decine di migliaia, che vivono e frequentano il SIN
”. Ha dichiarato Franco Ortolani, geologo, docente universitario “l’inquinamento– prosegue – ed il conseguente mancato diritto costituzionale alla salute non si eliminano con interventi di semplice ammodernamento dei manufatti che comunque si trovano su suolo, sottosuolo e falde inquinati ”“Perchè il sindaco di Napoli Luigi de Magistris non ha vigilato sui fondi e poi non ha chiesto spiegazione del ritiro del grande progetto Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est? Nei prossimi giorni – ha sottolineato Vincenzo Presutto – invieremo una interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente Sergio Costa per chiedere conto delle azioni delle istituzioni locali per risanare quell’area, azioni che a quanto pare non sono mai partite, se non in minima parte con un progetto di riqualificazione della rete fognaria di Volla, un progetto di riqualificazione del sistema fognario di San Giovanni, ma i lavori della seconda fase non sono ancora iniziati. Un progetto di riqualificazione urbanistica e ambientale di Via Ferraris e Via Nuova delle Brecce e la riqualificazione urbanistica e ambientale del tratto costiero di Napoli tra via Amerigo Vespucci e via Ponte dei Francesi”.
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