Si chiamano Rebel Rootz, ovvero “radici ribelli” e sono pronti a travolgere il Dum Dum Republic con il loro suono originale, che spazia dal reggae alla dancehall, dallo ska al rock, fino ad incrociare le contaminazioni più elettroniche. “Siamo cresciuti con il reggae che ci ha insegnato la pace, la solidarietà e l’uguaglianza – racconta la band alla stampa – Sono concetti positivi, ma oggi sono diventati ribelli”. Il linguaggio universale della musica celebra così il 25 aprile, Festa della Liberazione, con il sound system che inizierà a vibrare già dalle ore 16. Musica per sensibilizzare gli animi e le coscienze, ma soprattutto per sancire il principio della libertà che rappresenta uno dei valori fondanti della repubblica indipendente del Dum Dum Republic, luogo degli spiriti liberi, poeti e naviganti. Impatto sonoro che diventa impegno civile, dialogo tra i popoli e tra le culture, condivisione con l’altro, ricerca della felicità, in un grande movimento comunitario che si sviluppa in una performance artistica collettiva sempre in fieri, semplicità nell’allegria. Libertà contro l’oppressione. Libertà contro i muri che si innalzano prepotenti nel mondo. Libertà di inseguire le proprie aspirazioni. Libertà contro le barriere. Libertà di essere se stessi. Libertà di sognare. On stage i Rebel Rootz, band di ispirazione reggae che nasce a Trento nel 2010, dall’incontro di personalità differenti, che si contraddistingue per la naturale capacità di coinvolgere il pubblico, energica e solare. I Rebel Rootz sono: Massimo Fontanari (voce e chitarra), Carlo Villotti (chitarra e cori), Francesco Dallago (basso), Pietro Toniolli (tastiere), Michele Tasin (tastiere e cori), Loris Dallago(batteria).
“IMPRONTE” è il loro ultimo album, uscito nel 2018: un lavoro di 11 tracce che spaziano dal reggae più classico al rock più duro sfiorando mondi come l’elettronica e la musica pop. Tante le collaborazioni, tra Ares & Drimer , Alice Righi, Cipes Greg, Virtus, Roby m Rage e Anansi.
La precedente produzione discografica, “Sotterraneo”, del 2014, descrive il viaggio personale e introspettivo dei componenti del sestetto, attraverso le loro personali esperienze di vita. Valutazioni, sensazioni e pensieri relativi a diversi argomenti, tra cui la fede religiosa, l’amore, l’amicizia, la guerra e le contraddizioni della contemporaneità. Undici tracce che esprimono in modo semplice, fresco, ma efficace, i pensieri e le speranze di una giovane generazione che deve quotidianamente vivere e sopravvivere in questo mondo “moderno” che apparentemente concede tutto, ma che realmente impoverisce e deprime, distorcendo ogni valore, sentimento e virtù. “Sotterraneo” evidenzia inoltre, una notevole maturazione musicale della band, proponendo brani ben arrangiati, con tanto di sezione fiati e cori ben amalgamati, che spaziano dal classico ritmo rocksteady al new roots, senza dimenticare le contaminazioni rock, elettroniche e dubstep che contraddistinguono da sempre il suono Rebel RootZ.
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