Napoli. Fu condannato all’ergastolo per l’uccisione di Genny Cesarano e a dicembre scorso ha deciso di collaborare con la giustizia: Mariano Torre, ex giovane sicario del clan Lo Russo di Miano, sarà ascoltato tra due settimane in Corte d’Assise d’Appello nel corso del processo che si è aperto per la morte di Genny Cesarano, il ragazzo di 17 anni colpito da una pallottola vagante la notte 6 settembre del 2015, nel corso di una stesa nel cuore del rione Sanità che doveva servire ad “intimidire” i seguaci del clan nemico dei “Barbudos”, Torre è pronto a indicare i complici che con lui non solo hanno commesso l’omicidio di Cesarano ma anche altri delitti, almeno tre, come ricostruito dalla Dda di Napoli e dal pm Enrica Parascandolo. ma soprattutto di quelli che fino ad sono riusciti a sfuggire alle manette. E sarebbe almeno altri due rispetto a quelli condannati In primo grado la sentenza fu emessa dal gup Alberto Vecchione che al termine del processo con rito abbreviato ha condanno all’ergastolo Luigi Cutarelli, Ciro Perfetto, lo stesso Mariano Torre e Antonio Buono. Trecentomila euro di provvisionale ai familiari del ragazzo ucciso. Tutti, nel corso del processo, si erano dichiarati pentiti del gesto e avevano chiesto perdono ai familiari di Genny e Perfetto scrisse anche una lettera ai genitori di Genny. Il boss pentito Carlo Lo Russo, che di quel delitto è il mandante, perchè diede ordine di andare a sparare nella Sanità contro gli uomini del boss Pierino Esposito, ucciso poi nel dicembre successivo quasi allo steso punto, incassò invece 16 anni.
Articolo pubblicato il giorno 2 Aprile 2019 - 21:36