Sono 28 le persone indagate per truffa ai danni dello Stato, delle quali 18 destinatarie di un’ordinanza con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nell’inchiesta che ha permesso di scoprire una serie di false attestazioni in servizio agli ospedale di Sessa Aurunca. A raccontare ciò che accadeva gli stessi ‘furbetti’ intercettati dalle forze dell’ordine. “Qua o ci arrestano a tutti quanti (ride) o stiamo tutti in grazia di Dio, tanto come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra… (…) dice quello si rischia il posto di lavoro… e ho detto e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti.., se per quello ci licenziano a tutti, se è per l’aggiornamento, perchè chi vuoi che non c’è arrivato vicino a quel marcatempo per fare…”. Questo il tenore delle conversazioni telefoniche tra dirigenti medici intercettate a corredo della misura di custodia cautelare eseguita questa mattina nei confronti di 18 persone colpite da obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’indagine, vede coinvolti complessivamente 28 persone, fra i quali, fra gli altri, 18 dirigenti medici, 3 infermieri e 6 unità di personale amministrativo, ha consentito di acquisire nei loro confronti un compendio gravemente indiziario in ordine alla falsa attestazione in servizio presso l’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Due indagati lavorano al Policlinico dell’Università di Napoli Federico II. I ‘furbetti del cartellino’ avrebbero prodotto un danno all’Erario di oltre 21 mila euro, importo sottoposto a sequestro preventivo.
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