Napoli.Il gruppo provinciale della Guardia di Finanza su delega della Procura regionale della Corte dei Conti ha notificato ad 11 tra dipendenti e amministratori del comune di napoli altrettanti inviti a dedurre per un danno erariale complessivo per 11 milioni e 188 mila euro in relazione all’intervenuto fallimento di Bagnolifutura spa. La società, costituita nel 2020 dalla Regione Campania, dalla Provincia e dal Comune di Napoli, con lo scopo di bonificare e valorizzare le aree dell’ex sito industriale di Bagnoli, è fallita a maggio del 2014 sotto il peso di una imponente crisi finanziaria dopo aver speso quasi 100 milioni di euro senza conseguire gli obiettivi per i quali era stata creata. L’indagine delegata al Nucleo di polizia economica e finanziaria di Napoli hanno consentito di rilevare inefficienze riconducibili alle attività di direzione coordinamento di competenza del Comune di Napoli, quale socio di maggioranza di Bagnolifutura (con una partecipazione di poco superiore al 91%). Riscontrabili già a partire dagli anni immediatamente successivi alla costituzione e all’avvio della società. E’ stata accertata in particolare una conduzione di fragilità economico-finanziaria dovuta a misure inappropriate adottate già nella fase genetica di pianificazione. Mai adeguatamente fronteggiata con efficaci iniziative di risanamento bensì aggravata nel tempo attraverso la stipula di transazioni estremamente svantaggiose per le pubbliche finanze, con un eccessivo ricorso al credito bancario, l’impiego di personale in eccedenza rispetto alle effettive necessità e il coinvolgimento in eventi non strettamente connessi con gli esclusi scopi sanciti dall’oggetto sociale, produttivi di rilevanti oneri impropri. Un’altra voce di danno sarebbe quella relativa al depauperamento del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, si legge in una nota della Guardia di Finanza, “per la mancata acquisizione del complesso polifunzionale de “La Porta del Parco” per la quale è stata formulata azione di riserva in attesa della conclusione del contenzioso introdotto dal Comune di Napoli e tuttora pendente dinanzi alla Corte di Cassazione”. Le persone raggiunte dagli inviti a dedurre potranno ora potranno replicare per dare chiarimenti in merito al loro operato
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