La Chiesa Pastafariana Italiana, attraverso la campagna nazionale Dioscotto, dà un originale contributo alla battaglia di EndBlasphemyLaws, che chiede l’abolizione delle leggi contro la blasfemia, spesso strumento di censura e persecuzione. L’evento afferma la libertà di espressione e l’autonomia dell’arte da ogni ideologia. Il sindaco De Magistris ha riconosciuto il patrocinio morale al percorso espositivo che nella domenica del 28 aprile – dalle 11.00 alle 18.00 – sarà tracciato e aperto al pubblico in piazza Dante, a Napoli. A cura di Pappessa Scialatiella Piccante I, in collaborazione della Street Levels Gallery di Firenze e con il progetto di allestimento dell’architetto Agostino Granato, la mostra avrà luogo all’interno di un’area “riservata” eppure aperta, di protezione e al contempo dalla massima trasparenza: ciò che normalmente si intende silenziare o punire, in questa mostra è tutelato ed esibito. Le opere esposte sono una riserva di contenuti e di immagini liberatorie, provocatorie; il linguaggio ironico, satirico le rende etiche: l’istinto di “offendere” è diretto dal desiderio di affrancarsi da qualsiasi forma di fondamentalismo culturale o religioso. Partecipano all’evento alcuni degli artisti che sostengono la campagna Dioscotto, saranno pertanto in mostra: Alt, Mauro Biani, Daniele Caluri ed Emiliano Pagani (autori di Don Zauker), Giancarlo Covino, Amleto De Silva, DoubleWhy, Giorgio Franzaroli, Hogre, Illustre Feccia, Malt, Mario Natangelo, Pierz, Yele Maria. Sono previste anche brevi performance, tra cui un tributo a Mimmo Borrelli, interpretato da Alessandro Gioia, l’esibizione musicale di Pier Macchiè e quella satirica di Maurizio Capuano: brevi inserti live, il cui programma sarà reso noto nei prossimi giorni. Ricordando i Paesi nei quali per blasfemia si finisce in prigione o si viene condannati a morte, non possiamo non riflettere sull’ambigua situazione degli Stati occidentali, nei quali norme contrastanti con i principi di laicità conferiscono statuto speciale alle idee religiose. Una certa idea di rispetto costringe anche chi non ci crede a comportarsi come se l’esistenza di un’entità superiore fosse vera. La Chiesa Pastafariana Italiana è convinta invece che la divinità non sia mai oltraggiata dalle vicende umani, nelle quali il sacro stesso – avulso dal suo contesto di culto – è un simbolo come altri e in quanto tale liberamente trattabile e reinterpretabile. Mentre le altre religioni si servono dell’arte per celebrare e tramandare le proprie tradizioni, la Chiesa Pastafariana Italiana protegge l’arte che preferisce mettere in discussione i poteri decisi a manipolare e conformare le culture. L’area espositiva, a cielo aperto, ricopre una superficie di circa 250 mq. Sarà visitabile dalle 11.00 alle 18.00 di domenica 28 aprile con ingresso gratuito. Eventuali donazioni saranno devolute alla campagna, alle sue attività di informazione e a sostegno delle spese legali affrontate da artisti denunciati per blasfemia. È possibile contribuire alla riuscita dell’evento e alla causa: 1- lasciando una donazione alla Chiesa Pastafariana Italiana con causale “Donazione Dioscotto”: Banca: BANCA POPOLARE ETICA (indirizzo: VIALE MASINI, 4/2C 40126 BOLOGNA); Conto: CHIESA PASTAFARIANA ITALIANA; IBAN: IT30Z0501802400000011975471; BIC: CCRTIT2T84A; Causale: Donazione Dioscotto 2- Acquistando il pdf stampabile della Blasphemy Box: https://osservatore.chiesapastafariana.it/dioscotto-presenta-blasphemy-box/
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