Per due volte un detenuto di origine magrebina oggi ha tentato di suicidarsi all’interno del carcere Le Sughere di Livorno. Lo rendono noto il Coordinamento sindacale penitenziario (Cosp) e il segretario generale provinciale Uilpa di Livorno Mauro Barile. Il detenuto prima ha tentato di impiccarsi ma e’ stato fermato dagli agenti, poi, durante l’ora d’aria si e’ arrampicato sul tetto che copre le tribune del campo sportivo che si trova nel cortile del carcere, fino a salire sul punto piu’ alto, minacciando di buttarsi nel vuoto. Le intenzioni del detenuto sono state notate dall’agente che sorveglia il cortile che ha dato subito l’allarme facendo scattare le procedure di sicurezza. L’intervento degli agenti, supportati dai vigili del fuoco e da un’ambulanza e una lunga mediazione durata oltre un’ora e mezza, hanno consentito di riportare la situazione alla normalita’. Il segretario nazionale del Cosp Mimmo Mastrulli chiede che sia riconosciuta la professionalita’ degli agenti che hanno saputo gestire l’emergenza e che si provveda quanto prima ad aumentare “un organico ormai all’osso”. Per Barile, “la polizia penitenziaria dell’istituto Livornese ha dato dimostrazione di saper gestire con competenza e celerita’ un atto dimostrativo, che classificheremmo estremo, di cui si e’ reso protagonista un detenuto di origine nord-africana”.
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