Culture migranti. Popoli in viaggio. Storie che attraversano i mari e una poetica che si sofferma sul margine, a raccontare gli invisibili. Una delle voci più belle della poesia statunitense, Genny Lim, sarà protagonista della rassegna “Poems and Wine” venerdì 5 aprile alle ore 21 (ingresso libero) a La Locanda del Mare, il porto sicuro del Dum Dum Republic per “Poeti, buongustai e viaggiatori” a pochi passi dalle antiche mura dei templi di Paestum. La poetessa di origini cino-inuit-statunitensi, ospite del tour di Casa della Poesia, nel suo reading sarà accompagnata dal jazzista Aldo Vigorito al contrabbasso. “Il suo linguaggio è pervaso da visione jazzistica e impegno nelle lotte di coloro – dagli homeless senza tetto alle minoranze razziali – a cui è richiesto di rimanere invisibili, marginali e sostanzialmente eliminabili – scrive di lei il poeta e icona della Beat Generation Jack Hirschman – In questo senso “La morte del tempo” è un libro di poesie in cui diventa protagonista la parte nascosta e migliore della società nella sua lotta contro la distruzione del proprio canto, in un tempo di crescente fascismo”. Una performance che si inserisce nell’ampia sensibilizzazione de La Locanda Del Mare e del Dum Dum Republic alla poesia come forma di resistenza culturale, nel contatto diretto, senza filtri, tra l’autore e il suo pubblico. “La poesia esce dalle biblioteche e dai libri delle accademie e diventa strada – insiste Biancaluna Bifulco, titolare del Dum Dum Republic – Io mi chiedo se la poesia possa cambiare il mondo. Io credo di sì, perché alla fine il termine significa “azione”, deriva dal greco “poíesis” che significa fare. Costruire, quindi, un mondo migliore che proviene da parole migliori. Oggi c’è bisogno di parole belle, poetiche, perché il mondo si sta riempendo di termini idioti, che quasi non riconosciamo. Abbiamo bisogno di coprirli con una voce più alta e più forte”. Buddista, marxista, in Genny Lim culture orientali ed occidentali si incrociano nella sua storia personale e nella sua poesia. Centrale la sua attenzione alle culture migranti, che ritorna anche nel suo primo libro italiano “La morte del tempo”, con la traduzione di Raffaella Marzano. E proprio sul suo volume sottolinea il poeta, saggista e scrittore statunitense Ishmael Scott Reed, uno degli scrittori afroamericani più conosciuti della sua generazione e, insieme a Amiri Baraka uno dei più controversi: “La risposta dei suprematisti bianchi all’arrivo dei cinesi in America è stata esclusione, deportazione e massacri. La memoria della loro presenza in alcune città californiane è stata cancellata. Solo ad una manciata di scrittori cinesi americani è concesso, dalla critica eurocentrica, di essere a disposizione del grande pubblico. Genny Lim merita un pubblico più ampio, ma il lettore medio americano troverà i suoi scritti difficili da accettare. Lei parla di una Chinatown dove la vita non è il biscotto della fortuna per turisti, e dove non tutti gli studenti eccellono. Le ambizioni dei genitori sono mortificate. I sogni sono irraggiungibili. I giovani subiscono provocazioni razziste, anche da parte di coloro che hanno sperimentato il razzismo sulla loro pelle. “I bambini siciliani prendevano in giro la nostra lingua”. La sua critica alla politica estera americana, “Baghdad esplode sotto il peso delle bombe”, allontanerà coloro che desiderano scrittori che li blandiscano. Genny Lim ha sempre detto la verità”.
Nata a San Francisco, Genny Lim è l’attuale San Francisco Jazz Poet Laureate. È curatrice della San Francisco Jazz Center’s Jazz Poetry Series. Ha presentato le sue poesie in collaborazione con le grandi leggende del jazz Max Roach, Herbie Lewis ed Eddie Marshall. Ha anche partecipato al World Poetry Festivals in Venezuela e a Sarajevo e Napoli con Casa della Poesia. La sua opera teatrale, che ha vinto numerosi premi, “Paper Angels”, sugli immigranti cinesi tenuti prigionieri ad Angel Island all’epoca della Chinese Exclusion negli Stati Uniti, è stata trasmessa dal canale PBS nel 1985, ha ricevuto il San Francisco Fringe Festival Award nel 2010 ed è stata prodotta dal Seattle Fringe Festival e a St. Louis, Missouri nel 2016 e 2017. La sua performance, “Don’t Shoot! A Requiem in Black”, dedicata al movimento Black Lives Matter, è stata presentata in anteprima a San Francisco nel 2016. Genny Lim ha ottenuto il suo M.A. in Inglese alla San Francisco State University e si è specializzata in giornalismo televisivo alla Columbia University, ha lavorato come collaboratrice alle trasmissioni, reporter ed annunciatrice per la CBS News a New York prima di tornare a San Francisco per diventare Professore al New College della California, ha allevato due figlie e ha perseguito le sue performance di poesia e la sua carriera teatrale. È autrice di quattro raccolte di poesia, “Winter Place” (1989), “Child of War” (2003), “Paper Gods and Rebels” (2013), “KRA!” (2017), del libro per bambini, “Wings for Lai Ho” ed è co-autrice del libro che ha vinto il premio American Book Award, “Island: Poetry and History of Chinese Immigrants on Angel Island”, che sarà tradotto e pubblicato in Cina nel 2018. La sua opera è presente in “The Politics of Life: Four Plays by Asian American Women”, “Unbroken Thread: Anthology of Plays by Asian American Women” e “The Oxford Book of Women’s Writing in the United States”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Aprile 2019 - 16:18 / di Cronache della Campania