“Quando saremo grandi faremo riaprire Auschwitz e vi ficcheremo tutti nei forni, ebrei di…”. Poche parole, ma inquietanti, quelle che un alunno di religione ebraica si è sentito gridare mentre veniva preso per il collo da un gruppo di compagni, negli spogliatoi della palestra di un istituto secondario di primo grado a Ferrara. E’ questa la denuncia che la madre del ragazzo ha affidato al rappresentante di classe, come ha riferito Il Resto del Carlino. “E’ inaccettabile che accadano simili episodi. Non si può far passare sotto silenzio questo chiaro segnale di antisemitismo strisciante” ha detto la portavoce al quotidiano locale, dopo aver avvertito Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Andrea Pesaro, guida della comunità ebraica ferrarese, e Luciano Meir Caro, rabbino capo della comunità ebraica estense. “Questa aggressione – ha proseguito – è una preoccupante cartina di tornasole del clima di latente antisemitismo che aleggia anche nelle scuole. Un abisso verso cui ci stiamo calando tutti”. “So che la questione era già stata affrontata all’interno della classe tra docenti e studenti – ha detto la dirigente scolastica al Resto del Carlino -. Peraltro, il ragazzino responsabile dell’aggressione, una volta scoperto, si è scusato e ha promesso che non farà mai più cose simili. Comunque ho in programma di convocare un consiglio di classe straordinario per capire meglio, anche con i professori, quello che è accaduto”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Aprile 2019 - 15:18