Capri. Lavoratori in nero e sfruttamento di manodopera minorile: le perle del Golfo di Napoli si preparavano alla stagione turistico-balneare impiegando manodopera irregolare. Lo hanno scoperto gli uomini delle fiamme gialle del Comando provinciale di Napoli, nei giorni scorsi sulle isole di Capri e Ischia, eseguendo una serie di controlli mirati alle attività ricettive. I militari delle Tenenze di Ischia e di Capri hanno eseguito, infatti, una serie di controlli in strutture alberghiere isolane, presso le quali, nell’imminenza dell’apertura della stagione turistica, erano in corso lavori di sistemazione, ristrutturazione e manutenzione degli impianti, da parte di imprese del comparto che, per contenere i costi, facevano ricorso a manodopera irregolare o in nero. Nello specifico, nei 15 interventi eseguiti complessivamente presso strutture ricettive ubicate a Ischia, a Sant’Angelo, nonché nelle principali vie di Capri, sono state individuate 16 imprese che impiegavano 110 addetti con mansioni di muratore, imbianchino, piastrellista ed elettricista. Nell’immediatezza sono emerse 40 posizioni completamente in nero, tra le quali, a Capri, un caso di sfruttamento di lavoro minorile. Emblematico il caso di un hotel di Barano d’Ischia, dove a fronte di 19 dipendenti, identificati sul posto, ben 15 sono risultati non assunti, in spregio delle norme che tutelano i diritti dei lavoratori. In questo caso, come negli altri similari, scatterà la sospensione dell’attività in quanto la manodopera irregolare è superiore in percentuale alla soglia prevista dalla normativa per applicare il provvedimento cautelativo.
A completamento dell’attività seguiranno controlli fiscali sulle scritture contabili dei datori di lavoro al fine di recuperare le somme evase.
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