”Per riciclare i soldi del clan volevo acquistare alcuni fondi agricoli nel territorio di Villa di Briano che appartenevano alla Curia di Aversa”. Lo ha riferito ieri il collaboratore di giustizia Nicola Schiavone, figlio del boss Sandokan, capo storico dei Casalesi, nel corso dell’udienza che si è celebrata dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Sotto accusa in questo processo per associazione camorristica e concorso esterno: Benito Lanza e Nicola Magliuolo, ex capo dell’ufficio tecnico comunale e fratello dell’ex sindaco di Villa di Briano. Il figlio di ‘Sandokan’ ha raccontato, nel dettaglio, di come venne organizzata anche una riunione con i coloni, per convincerli a rinunciare a ogni diritto sui lotti di terreno da espropriare. ‘Della vendita dei terreni lo seppi da Vincenzo Conte detto nas’ ‘e cane- ha spiegato Schiavone -l’operazione era complessa, in quanto innanzitutto era necessaria la rinuncia dei coloni, che essendo nostri amici l’avrebbero concessa a noi e non ad altri, anche perché i fondi erano occupati da loro da almeno 50-60 anni. E a noi la rinuncia arrivò, fu avanzata anche l’offerta alla Curia sulla scorta di una indicazione fatta dall’ingegnere della Curia”.
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