Caserta. Una lettera choc a quel figlio, in realtà nipote, al quale erano stati uccisi i genitori. E’ la lettera per organizzare la vendetta feroce, assassina, di un boss ferito al quale hanno ucciso le zio e che fa leva su Salvatore, giovane detenuto, rimasto senza genitori perché entrambi uccisi. A scrivere è il boss Antonio Letizia e quella leyyera è finita nell’ordinanza che ha portato in carcere 30 affiliati al clan Piccolo-Letizia e Perreca, accusati di associazione di stampo mafioso. “Devi essere un fantasma, li facciamo soffrire come i cani”, scrive Antonio Letizia dal carcere di Parma a Salvatore Letizia, figlio di Biagio e Giovanna Breda uccisi nel 1997 per un regolamento di conti interno al clan Belforte.
Nella lettera che Antonio Letizia scrive al figlio putativo, Salvatore si legge: “Fai i soldi e aspettami. Ci vendicheremo”. “Tutti in famiglia devono avere il lutto, devono soffrire come i cani”. La missiva è stata scritta nel 2014, quando le operazioni di polizia giudiziaria hanno decimato il clan rivale, quello dei Belforte. Così il boss, detenuto nel carcere di Parma, scrive a Salvatore, figlio di Biagio Letizia e Giovanna Breda uccisi nel 1997. Un delitto che segnò la scissione del sodalizio criminale, con i Letizia, fino ad allora affiliati dei Mazzacane, che passarono nelle fila del clan rivale, quello dei Piccolo detti i Quaqquaroni. Tra i protagonisti di quello strappo ci fu proprio Antonio Letizia, nipote di Biagio, seguito negli anni successivi dai figli delle vittime, nel ’97 appena adolescenti, Primo e Salvatore.
A Salvatore Letizia, ormai prossimo alla liberazione dal carcere di Palermo, che Antonio Letizia affida il delicato compito di riannodare le fila del clan perché il momento è quanto mai propizio per compiere l’agognata vendetta. “Mio amatissimo figlio Salvatore – si legge nella missiva – non devi dimenticarti nulla, né dentro, né fuori e vedi di aspettarmi che esco e che escono altri compagni e devi essere un fantasma”.
La strategia indicata è chiara: “io voglio solo che mi devi aspettare a me, e nel frattempo fare i soldi e organizzare bene, bene, tanto quello che dobbiamo fare lo faremo piano piano, senza fare il gioco degli altri, con la mente dobbiamo ragionare se no, noi facciamo la galera e chi si prende i soldi, hai capito e per questo mi devi aspettare e avere pazienza e sangue freddo, tempo a tempo”.
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