Stava coltivando in due case differenti, prese in affitto in due paesi diversi, 662 piante di marjuana. Nei due immobili, uno a Dugenta e l’altro ad Airola, aveva allestito una vera e propria coltivazione ‘indoor’ della canapa con sistemi si aereazione, deumidificazione e illuminazione artificiale. Sono scattate le manette per Pellegrino Faugno, un 43enne di Paduli che attualmente si trova agli arresti domiciliari. La guardia di finanza di Solopaca lo stava tenendo d’occhio da un po’, da quando aveva notato che la zona di Dugenta era frequentata da persone e mezzi che non erano del posto e non risultavano essere neppure residenti nei comuni limitrofi. Lo stabile frequentato dal ‘coltivatore’ inoltre, versava in uno stato di abbandono, elemento che ha fatto incuriosire ancora di più gli inquirenti che mercoledì mattina hanno proceduto ad una ispezione. Da lì la scoperta della piantagione con tanto di irroratori germicida, fertilizzanti, buste per il confezionamento delle infiorescenze e tanti altri prodotti specifici. I militari hanno poi accertato che il 43enne aveva la disponibilità di un’altra abitazione nel comune di Airola in cui hanno ritrovato sei stanze, ognuna adibita a serra per la coltivazione, con piante di varie misure, ed un locale adibito a sala essicazione con rami di canapa appesi. Al termine delle attività sono stati sequestrati: 662 piante di marijuana; 29 rametti con infiorescenza di marijuana in fase di essicazione; 1 bilancino di precisione e le due villette. La sostanza stupefacente, una volta immessa in consumo, avrebbe fruttato alla vendita circa 200.000 euro.
Articolo pubblicato il giorno 27 Aprile 2019 - 19:04
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