Ancora una settimana o due e sara’ riaperta al pubblico Villa Arianna, la domus dell’antica Stabiae chiusa per danni subiti dal maltempo a fine settembre scorso. Un nubifragio sollevo’ e abbatte’ una tettoia di protezione del prezioso sito archeologico distruggendone una parte. In questi mesi e’ stato necessario rimettere in sicurezza l’area e ”a breve” assicurano fonti della Soprintendenza di Pompei, Villa Arianna sara’ riaperta al pubblico. Sono 8mila i reperti dell’antica Stabiae emersi durante gli scavi che hanno portato alla luce Villa San Marco, Villa Arianna, Villa Carmiano, Villa Petraro e oggetti recuperati nelle necropoli, in particolare da Madonna delle Grazie. Sono statue, materiali architettonici e ceramici provenienti dagli impianti residenziali della zona. Una parte di questi sono attualmente esposti nella mostra “Alla ricerca di Stabia”, nell’Antiquarium del Parco Archeologico di Pompei, che fu aperta il 31 luglio dello scorso anno e terminera’ il prossimo mese: il 5 maggio. Ma la citta’ attende la collocazione definitiva e dignitosa degli 8mila reperti dell’Antiquarium Stabiano per il quale c’e’ un progetto di situarlo nella Reggia di Quisisana, anche se restano ignoti i tempi della realizzazione del progetto, mentre il patrimonio archeologico stabiese, che viene valutato in 150milioni di euro, resta precluso alle visite e in ambienti inadatti alla conservazione di oggetti delicati e preziosi. L’Antiquarium Stabiano fu chiuso il primo aprile del 1997. ”Da 22 anni – ricorda il direttore artistico del Teatro Karol, Pierluigi Fiorenza – la citta’ non puo’ piu’ accedere all’Antiquarium, un capitale archeologico che finora nessuno ha avuto l’intelligenza di saper valorizzare e sfruttare”. Anche lo storico Giuseppe Plaitano chiede che l’Antiquarium Stabiano venga restituito alla cittadinanza. Il problema e’ che i reperti archeologici sono talmente tanti da escludere, gia’ da ora, la possibilita’ di esporli tutti nel futuro Museo della Reggia di Quisisana, un progetto di cui si parla da quasi un decennio e che ancora non vede la luce.
Articolo pubblicato il giorno 2 Aprile 2019 - 17:54