Milano. “Il corpo era già a terra non l’ho investito”: uno dei giovani ultrà interrogato stamane a Milano per la morte di Daniele Belardinelli si è difeso così dinanzi al pm Michela Bordieri che lo ha interrogato presso la questura di Milano. Stamane, sono stati convocati i tre ultras del Napoli, che erano in auto la sera del 26 dicembre a Milano per assistere alla partita Inter-Napoli. Nei giorni immediatamente successivi alla vicenda proprio nel capoluogo partenopeo era stata sequestrata un’auto sospettata di essere quella che ha schiacciato il tifoso del Varese rimasto vittima. “Non l’ho investito io, quando sono passato il corpo era già a terra, io sono passato dopo l’investimento”. Ha detto l’indagato che era alla guida dell’auto quella sera in via Novara, assistito dall’avvocato Emilio Coppola. Il giovane, indagato per rissa aggravata e omicidio volontario (reati contestati a tutti gli indagati nell’inchiesta), si è difeso. Era alla guidava di un’Audi con a bordo altri amici ultras, come ha spiegato l’avvocato, oggi “ha ribadito la versione” resa davanti agli investigatori a Napoli, ossia che la sua macchina passò dopo l’investimento e lui vide “il corpo già a terra”. E ha fornito, secondo il difensore, anche “una serie di precisazioni”, chiarendo che “mai avrebbe potuto immaginare l’agguato dei tifosi interisti prima di arrivare allo stadio”. Sono stati ascoltati anche gli altri passeggeri dell’Audi ma, ha aggiunto il legale, “come persone informate sui fatti”. L’Audi, ha spiegato ancora l’avvocato, “è stata consegnata spontaneamente alla polizia dal mio assistito il 7 gennaio scorso”. Le indagini si stanno concentrando sull’Audi e su un’altra macchina, una Renault Kadjar, ma l’autista di quest’ultima, da quanto è stato riferito, non si è presentato per rendere l’interrogatorio. Il 4 febbraio scorso, a Napoli si sarebbero dovuti svolgere gli accertamenti tecnici irripetibili sulle cinque auto sequestrate, ma i legali hanno chiesto al gip di effettuare le analisi scientifiche con la formula dell’incidente probatorio e includendo anche una macchina della polizia che era in via Novara quella sera. Incidente probatorio, ha concluso il legale, “che deve essere ancora fissato”.
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