Sono stati incastrati dai loro stessi amici coi quali si erano vantati di aver fatto sesso con una turista ospite dell’albergo e ai quali avevano anche inviato foto di parti intime della donna. E’ quanto è venuto fuori nel corso dell’udienza di ieri al processo per lo stupro di gruppo all’Hotel Alimuri di Meta. Alla sbarra ci sono i cinque ex dipendenti Fabio De Virgilio, Antonino Miniero, Gennaro Davide Gargiulo, Raffaele Regio e Francesco Ciro D’Antonio, i accusati di violenza sessuale aggravata. “Davide mi raccontò di aver fatto sesso di gruppo con un’ospite dell’albergo e mi inviò anche foto che ritraevano parti intime di una donna. Non mi disse i nomi degli altri due ragazzi che avevano partecipato all’orgia, ma mi chiarì come il rapporto fosse stato pienamente consensuale”, ha raccontato Domenico Valerio Cacace, amico del bar e sentito come teste, come riporta Il Mattino. Giovanni Angelone, un altro amico di Gargiulo, anche lui sentito come teste ha raccontato: “Gennaro mi disse di aver fatto sesso con una donna adulta e straniera, ma non me ne sono curato più di tanto perché credevo fosse uno scherzo”. Importante ai fini della difesa è stata invece la testimonianza di Gennaro Cannavacciuolo il pianista dell’albergo che si esibì dalle 21 alle 23 del 6 ottobre 2016, giorno in cui si sarebbe consumata la violenza. “C’erano circa cinquanta turisti stranieri ma ho notato l’ospite britannica e la figlia perché più vicine alla mia postazione. Si sono trattenute per un’ora bevendo come tutti gli altri. A un tratto la signora avvicinò a sé la testa di Gargiulo e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, dopodiché il ragazzo le diede da bere”. E a proposito del comportamento dei cinque imputati nei confronti dei turisti ospiti Cannavacciuolo ha affermato “Impeccabili, non hanno mai fatto avance alle turiste”. Intanto il prossimo 4 aprile Catello Graziuso e Vincenzo Di Napoli gli altri due dipendenti dell’Hotel Alimiuri di Meta dove si sarebbe consumata uno stupro di gruppo ai danni di una turista inglese saranno ascoltati in qualità di testimoni indagati in un procedimento connesso. E’ stato deciso ieri nel corso del processo. I due però potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere. Nel corso dell’udienza di ieri è stata ascoltata anche Donatella Grassi, dirigente del commissariato di Sorrento che svolse le indagini : “Ispezionammo il bar, la spa dell’albergo e l’alloggio del personale ha raccontato il vicequestore durante la su audizione . Perquisimmo pure le abitazioni degli imputati alla ricerca di droga. Di sostanze stupefacenti, però, nessuna traccia”.
Articolo pubblicato il giorno 22 Marzo 2019 - 07:21