Tragedia sulla neve oggi in Valtellina, proprio quando la stagione bianca sta volgendo al termine con il rialzo delle temperature e le nevicate che mancano ormai da tempo. Non è bastato il casco a salvare la vita. Sotto accusa – ma l’indagine è agli inizi – l’alta velocità. In un violento scontro fra due sciatori sulla pista “Cima Bianca” a Bormio (Sondrio) un uomo di 49 anni, Giovanni Mariani, che risiedeva a Vimercate (Monza Brianza), ha perso la vita, mentre i poliziotti della questura di Sondrio cercavano inutilmente di rianimarlo, presto sostituiti nel disperato tentativo di salvargli la vita dall’equipe medica dell’eliambulanza. L’altro sciatore, Mauro Corti, di due anni più giovane, residente a Seregno (Monza Brianza), nella violenta collisione se l’è invece cavata con lesioni e contusioni a una spalla ed è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale “Morelli” di Sondalo (Sondrio). Le sue condizioni, per fortuna, non destano preoccupazione. Il drammatico incidente è avvenuto attorno alle 11, in un orario in cui il manto della neve era ancora in buone condizioni per la tenuta della pista situata ad alta quota, nel comprensorio sciistico di “Bormio 2000”. Lo scontro è avvenuto a 2800 metri d’altezza, secondo la ricostruzione degli agenti della Questura di Sondrio, impegnati come tutti i giorni nei servizi di soccorso e repressione dei reati sulle piste da sci della località turistica valtellinese. Mariani è morto dopo circa 15 minuti dall’intervento dei soccorritori e il pm di turno di Sondrio, Stefano Latorre, ha prima concesso l’autorizzazione per la rimozione della salma, disponendo che la ricognizione del cadavere sia effettuata nella mattinata di domani nell’obitorio del “Morelli”. Solo in seguito si deciderà per un’eventuale autopsia. Al dramma hanno assistito, quasi in diretta, i familiari dei due sciatori che si trovavano anch’essi a sciare o a prendere il sole sugli impianti da sci. Gli agenti hanno potuto contare sul racconto di due testimoni. Si è trattato di uno scontro forse determinato dall’alta velocità su un percorso non facile: una pista “nera”. La vittima ha avuto il collo spezzato, per il sopravvissuto invece una lussazione della spalla e poco più.
Articolo pubblicato il giorno 31 Marzo 2019 - 18:09