“Che San Gennaro ci faccia il miracolo”, dice un signore dopo avere depositato la domanda per il reddito di cittadinanza a Napoli. “Poi vado a leggere quei cartelloni e vado a vedere se ho i requisiti per prendere questo reddito di cittadinanza”, spiega un altro. Nessuna fretta, ma soprattutto niente orde di cittadini in fila alle Poste per chiedere il reddito di cittadinanza a Napoli. Secondo Poste italiane, dove si poteva depositare la domanda personalmente a partire da oggi, su tutto il territorio nazionale le richieste arrivate entro le 14 sono state meno di 30.000 (29.147). “Un flusso ordinato e costante” di richiedenti ma secondo le stime il maggior numero di richieste dovrebbe provenire proprio dal capoluogo campano, ma i requisiti non sono sempre facili da soddisfare: “Purtroppo ci sono dei requisiti che sono molto limitativi. Ci sono delle problematiche serie che non sono state risolte con il reddito di cittadinanza, anzi le hanno messe più in evidenza”, spiega questo signore. “Io non posso fare la richiesta perché ho dei muretti, tra cui una separazione, una problematica con il mio padrone di casa che mi dà questo muro che non mi fa usufruire, anche non avendo una lira, perché sono disoccupato”, sottolinea. “Politici siete sempre delle M… Perché rubate troppo! – inveisce un residente, ricordando – “Sono 10 anni, non prendo nè il Rei, non ho mai preso un euro dal Comune o dalle Regione, niente”. Molte le persone di mezza età che hanno preso informazioni, ognuna con una storia diversa alle spalle: “Io non lo posso fare, perché io già lavoro. Io posso solo dirti che per quello che percepisco per un posto part-time, praticamente il mio Isee supera di poco, ma se io sono una persona separata e vado a calcolare quello che do alla mia ex moglie, praticamente dovrei averlo pure io. Faccio una domanda: perché darlo solo alle persone che hanno un Isee inferiore ai 9.000 euro?”. Qualche persona in più si è presentata nei Caf di via Medina e Via Argine a Napoli: “Una cosa positiva, ma bisogna fare attenzione perché senz’altro ci saranno speculazioni. C’è chi non può mettere un piatto a tavola, ma poi c’è chi fa un mestiere in nero e si prende pure il reddito” “Io ho 5 figli, due lavorano saltuariamente, tre sono disoccupati. C’ho un figlio disabile – racconta questo anziano C’ho due figli che stanno in un’abitazione e la moglie va a fare le pulizie nelle case. Poi li aiuto io economicamente, perché ho la pensione, gli do io qualcosa al mese. Spero che con questo sistema che hanno fatto riusciremo a fare qualcosa per questa gente che è disagiata”
Articolo pubblicato il giorno 6 Marzo 2019 - 21:39