Napoli. Inizia con momenti di forte tensione l’assemblea che ha formalmente eletto Leo Annunziata come nuovo segretario regionale del Pd Campania. Il sindaco di Poggiomarino, che ha vinto largamente le primarie conquistando 132 delegati, nel suo intervento si era soffermato proprio sulla necessità di chiudere la stagione dei litigi interni. Ma subito dopo il voto dell’assemblea che lo ha incoronato, quando il successore di Assunta Tartaglione propone come presidente l’ex segretario provinciale di Salerno, Nicola Landolfi, emergono i primi dissensi e alcuni delegati fanno notare che Landolfi non è tra gli eletti in assemblea. Le polemiche aumentano quando il neoeletto presidente indica quattro uomini per l’ufficio di presidenza. La senatrice Valeria Valente guida il gruppo di coloro che fanno notare che la proposta è irricevibile e, dopo una sospensione, Giorgio Zinno e Umberto De Gregorio cedono il posto a Paola Vairano e Roberta Santaniello, che si aggiungono a Francesco Zanfardino e Sergio Andria. Annunziata aveva provato a segnare una rottura con il recente passato, battendo molto nella sua relazione sulla necessità di “elaborare un nuovo pensiero, che parta dai bisogni della gente e ritrovando l’orgoglio per rappresentare, dalla Campania, il dissenso al governo gialloverde”. Il neosegretario ribadisce poi che le priorità sono le Europee e le Amministrative, dove il Pd “deve presentarsi con il suo nome e cognome”. Lancia infine una stoccata al reddito di cittadinanza, promuovendo il Piano per il lavoro lanciato dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca: “Combattiamo la povertà non promettendo il reddito, ma creando le condizioni per il lavoro vero”.
Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2019 - 21:39