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Omicidio a Rozzano, il fratello di Ciro Spavone resta in carcere: premeditato il delitto del suocero

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Milano. E’ stato un omicidio premeditato per uccidere l’ex suocero, indagato per avere violentato la figlia di otto anni. Il Gip Elisabetta Meyer convalida il fermo di Emanuele Spavone, il 35enne, che lunedì scorso ha ucciso l’ex suocere Antonio Crisanti, originario di Secondigliano e attirato in una trappola a Rozzano nel milanese. Il Gip ha convalidato il fermo di Emanuele Spavone, fratello di Ciro, e killer reo confesso, padre della piccola e ex genero della vittima, e del complice Achille Mauriello che era alla guida dello scooter. Il gip ha emesso l’ordinanza di custodia in carcere per omicidio aggravato dalla premeditazione, come chiesto dal pm Monia Di Marco e dall’aggiunto Letizia Mannella.
Il padre della bambina, 35 anni e con precedenti penali, sia nell’interrogatorio davanti al pm e ai carabinieri che ha portato al fermo tre giorni fa, sia in quello di ieri davanti allo stesso gip, aveva cercato di negare che si trattasse di un delitto programmato e anche di liberare dalle responsabilità il suo amico di 27 anni, Achille Mauriello, sostenendo che non fosse a conoscenza di quello che lui, poi, avrebbe fatto in quel parchetto vicino ad un supermercato. Spavone, pur confessando l’omicidio, difeso dal legale Lucio Antonio Abbondanza, aveva parlato, infatti, di una reazione “istintiva”, d’impeto e di “vendetta”, causata da un “blackout mentale” e non di un’azione gia’ decisa e preordinata. Il giudice, invece, così come richiesto dalla Procura, ha confermato l’aggravante della premeditazione per entrambi i fermati, un aggravante che nel futuro processo potrebbe costare agli imputati l’ergastolo. Soltanto due ore prima del delitto, tra l’altro, nel Palazzo di Giustizia di Milano si era concluso un incidente probatorio nel quale la bimba di 8 anni aveva parlato degli abusi che avrebbe subito dal nonno.


Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2019 - 22:17

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