#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 18 Gennaio 2025 - 23:39
10.3 C
Napoli

Omaggio alla lingua napoletana: un tesoro identitario che l’Unesco intende preservare

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Il Comune di Pompei ha messo a disposizione la sala Consiliare di Palazzo de Fusco per la commemorazione di un illustre studioso pompeiano, docente ed esperto di Lingua Napoletana, scomparso pochi anni fa, il prof. Carlo Iandolo. Noi ricordiamo la persona ancora volentieri e vediamo lโ€™evento come un giusto riconoscimento a Iandolo, ma anche al grande sforzo organizzativo portato avanti per il convegno da un suo allievo, Massimiliano Verde. Egli รจ il continuatore dellโ€™opera del suo maestro, lโ€™indimenticato professore, precursore divulgatore e difensore della lingua napoletana, che nel 2014 รจ stata finalmente riconosciuta dallโ€™UNESCO tra le lingue del mondo in pericolo. Ma ora vogliamo soffermarci un poco sui singolari primati della Lingua Napoletana che sentiamo nostra e dobbiamo perpetuare come un tesoro da preservare, tenendolo in vita. E che vita ha la nostra lingua! Il Napoletano ha origini antichissime, addirittura protostoriche, perchรฉ il suo impianto linguistico รจ incardinato sulla antica lingua osca. Gli Osci infatti furono tra i primi abitatori stanziali della Campania, parola che in lingua osca richiama la agricoltura e la fertilitร  dei campi. Lo stesso nome di Pompei deriva dal toponimo osco โ€œPumpร iaโ€, secondo la tesi – da noi condivisa – di uno studioso e accademico dellโ€™Ottocento, Cataldo Iannelli. Il termine Pumpร ia – il cui suono ci รจ familiare, perchรฉ ancora risuona nel dialetto delle campagne della Valle del Sarno – stava a significare il luogo delle โ€œcase alteโ€. Ebbene erano quelle dellโ€™Altstadt Osco, villaggio arroccato sul pianoro lavico vulcanico, da cui nacque la Pompei antica che conosciamo. Ritornando al Napoletano aggiungiamo che i successivi apporti linguistici di Greci, Latini, Arabi, Spagnoli, Francesi e quelli mediterranei in generale la caratterizzano ancora oggi. Ma per il Napoletano ci sono altri primati da segnalare. Per esempio ci piace ricordare che il Napoletano verso la metร  del Millecinquecento fu riconosciuto come lingua degli atti ufficiali del Regno di Napoli dalla Dinastia Aragonese. Ciรฒ avvenne per iniziativa del primo regnante aragonese, appena insediatosi sul trono di Napoli, il re Alfonso I dโ€™Aragona, detto il magnanimo. Nรฉ dobbiamo dimenticare che la lingua Napoletana รจ rimasta per secoli lingua diplomatica degli ambasciatori che nei loro incontriย  trattavano affari di stato e del Regno di Napoli. Ma la cosa che ci ha intrigati di piรน รจ stata leggere che il Napoletano, come lingua parlata, si piazza tra le prime cinquanta lingue piรน usate al mondo. Infatti gli esperti linguistici stimano che siano nel mondo circa undici i milioni (!) di individui capaci di esprimersi in lingua Napoletana. Ciรฒ significa anche che il Napoletano risulta un tesoro identitario da difendere e conservare ai posteri in tutto il mondo. Come vuole lโ€™UNESCO. Eโ€™ noto altresรฌ che i Napoletani – o meglio i Meridionali โ€œregnicoliโ€ abitanti nel Regno di Napoli – nel corso dei secoli si sono diffusi nelย mondo, conservando perรฒ la loro identitร  culturale, incardinata soprattutto sulla Lingua Napoletana.ย E, dopo la sanguinosa e forzata unitร  dโ€™Italia, milioni furono i meridionali che emigrarono per sopravvivere, partendo dai porti di Genova, di Palermo e, ovviamente da quello di Napoli, tre porti che vennero precettati alla funzione per legge. Una Salvinata ante litteram insomma! Ma i nostri emigranti riuscirono a creare delle comunitร  โ€œnapoletaneโ€ lontane, piรน numerose perfino della comunitร  rimasta nella madrepatria.ย  In pratica, le emigrazioni ripetute hanno replicato delle vere e proprie โ€œNapoliโ€ lontano da Napoli. E di esse alcune risultano oggi addirittura piรน grandi di Napoli stessa. Se si facesse una classifica ideale delle cittร  del mondo che hanno allโ€™interno della popolazione piรน soggetti che si esprimono in Napoletano, la cittร  di Napoli risulterebbe addirittura soltanto al quinto posto. Il dato, sorprendente, รจ frutto di unaย  ricerca effettuataย dallโ€™Istituto Americano โ€œDemographicโ€, che ci dimostra lโ€™incredibile diffusione dei Napoletani nel mondo. La classifica vede al primo posto la cittร  di San Paolo nel Brasile, seguita da Buenos Aires in Argentina e da Rio de Janeiro ancora in Brasile. Al quarto posto segue una sorprendete Sydney in Australia e solo al quinto posto Napoli e poi altre cittร  come New York, Londra, Toronto e infineย Berlino e Monaco di Baviera.ย Una vera e propria Torre di Babele sostenuta e attraversata perรฒ da una unica lingua. La lingua Napoletana.

PUBBLICITA

Federico L.I. Federico


Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2019 - 20:40

facebook

ULTIM'ORA

Nessun articolo pubblicato oggi.

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache รจ in caricamento