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Fin dal momento della sua scoperta, l’edificio ha destato grande interesse da parte degli archeologi, proprio per la sua posizione privilegiata rispetto al grande tempio greco di nettuno a cui doveva collegarsi in relazione ai rituali che si svolgevano nel santuario meridionale. E così, gli studiosi, forse condizionati dalla più moderna relazione tra luogo sacro e casa canonica, hanno ipotizzato si trattasse di un ambiente privato, un’abitazione destinata al “personale” dei santuari, in primis sacerdotesse e sacerdoti. Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 21 Marzo 2019 - 19:59