Napoli. L’ospedale del Mare dovrebbe essere il ‘fiore all’occhiello’ della sanità di Napoli e provincia. la struttura ospedaliera che sarebbe dovuta servire ad ‘alleggerire’ i carichi di lavoro degli altri ospedali in attesa della riorganizzazione. Eppure tra scandali di feste del primario, morti, allagamenti e pannelli che volano dalla sua apertura è già quasi un calvario. In tanti dipendenti sono andati via negli ultimi mesi ma intanto quasi tutti quelli assunti con avviso pubblico provengono da Salerno e provincia. Questo un nostro ‘giro interno’ all’ospedale e su tutto quello che non funziona.
Carenze strutturali
Non tutto l’Ospedale del Mare é collaudato. Per andare in sala operatoria dal day surgery si passa per reparti non collaudati. Non collaudato è il cosiddetto ‘albero’ dove circola tutto il personale e i pazienti per andare nei servizi tipo radiologia blocco operatorio.
In sterilizzazione la lava materassi non può andare in funzione perché e stata montata male: se si accende si rischia l’incendio della struttura. Quando piove si allagano alcuni reparti tra cui anche blocco operatorio sterilizzazione e albero.
Per fare uscire i letti dalle stanze quelle a due posti si deve spostare quello vicino alla porta altrimenti non passa.
Ci sono un solo defibrillatore e carrello di emergenza per piano.
Le porte di emergenza dei reparti sono senza allarme quindi si possono aprire senza che nessuno se ne accorge e quindi da li fare entrare chiunque nei reparti. Le possono aprire anche degenti che di solito fuori a queste porte fumano.
Delle 14 sale operatorie in funzione sono solo 9 di cui una è stata data alla cardiologia per impianto pacemaker.
Chiesta l’autorizzazione per l’apertura dell’ospedale che doveva servire a diminuire affluenza negli altri ospedali ma non è stata mai data.
Carenze organizzative
Ospedale privo di percorsi protocolli ognuno decide per il suo reparto, oramai ospedale invaso da barelle, non esiste una vera e propria direzione infermieristica con personale che ha tutti i titoli viene fatta da amici del direttore, i reparti vengono coordinati da personale con pochissima esperienza, turni e reperibilità non legali che vengono avallati anche dal cosiddetto ‘Ucai”.
Carenze di personale
Numero insufficiente di personale ma nonostante ciò ci sono infermieri in direzione sanitaria al cup dove ci dovrebbero essere figure amministrative, nelle sale operatorie viene permesso a personale infermieristico che possiede il master di “ferrista” avendo cosi una carenza di infermieri. Avere il master non significa poterlo fare. Si deve essere riconosciuto dalla azienda cambiando il profilo: quindi non infermiere, ma strumentista, altrimenti tutti quelli che hanno il master svolgono il lavoro del proprio master. Il Pras non funziona bisogna rivolgersi al Frullone, c’è sempre carenza di materiale (presidi, farmaci nel magazzino)
Manca una logica di come collegare il personale infermieristico e operatori socio sanitari tutto viene fatto per amicizia conoscenze sindacati.
Reparti ancora chiusi
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