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Migranti, i parroci del litorale Domizio denunciano il degrado

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Il litorale casertano, caratterizzato da un degrado ambientale, umano e sociale, non ha bisogno di una martellante e denigratoria campagna di alcuni mass media locali e nazionali ma di riforme e interventi strutturali. Lo dicono in un’accorata nota i 14 parroci della Forania del Basso Volturno, tra cui quelli impegnati in prima linea sul fenomeno dell’immigrazione – sono oltre 15mila i migranti irregolari che vivono solo nel comune di Castel Volturno – che hanno deciso di manifestare il loro punto di vista soprattutto in merito alle notizie apparse ad inizio gennaio sui mass media, e ancora oggi in circolazione, relative ad un presunto traffico d’organi gestito dalla mafia nigeriana, definito dai parroci “improbabile”. Le gang nigeriane sul litorale domizio, in particolare a Castel Volturno, sono presenti da anni e gestiscono, come riconosciuto dagli stessi parroci, “in concorrenza o combutta con le camorre locali, lo spaccio di droga e la tratta delle donne a scopo sessuale”. “Il degrado ambientale, umano e sociale di queste terre – scrivono i parroci – e’ ormai noto e dibattuto da oltre 20 anni. Nonostante cio’, alla denuncia puntuale e dettagliata di personalita’ di ogni campo e soprattutto allo sforzo della Chiesa nonche’ di tante associazioni di volontariato, nulla o quasi nulla e’ mai seguito in termini di riforme e interventi strutturali. Quello che resta di tanti anni di battaglie e di sforzi eroici e’ solo un continuo e crescente assalto mediatico, che salvo rare eccezioni, da’ sempre un’immagine distorta della realta’. Alla mafia nigeriana corrisponde la presenza di migliaia di immigrati che vivono onestamente e alacremente spesso sfruttati sui luoghi di lavoro e nelle abitazioni abusive”. “Tutto questo pero’ non appare – prosegue la nota – travolto dalla smania dello scoop e del macabro che arriva anche ad ipotizzare improbabili traffici di organi. Il risultato e’ una generalizzazione che genera pregiudizi e paure ingiustificate, alimentando il disagio, spianando la strada a rassicuranti scorciatoie militaristiche e creando facili giustificazioni alla mancanza di interventi sociali che sono la vera emergenza del territorio. Per questi motivi, accanto all’impegno delle Forze dell’ordine, sempre da sostenere e intensificare, vogliamo ribadire che solo una seria ed efficace politica di interventi in campo sociale e ambientale puo’ dare rilancio ad una realta’ che ha enormi ed uniche potenzialita’ di cui vi sono non pochi segni evidenti e concreti, tra cui l’ospedale Pineta Grande, il centro Imat, il progettato porto turistico, i campi da golf, il Centro Sportivo del Calcio Napoli, l’Oasi faunistica dei Variconi, il Centro Immigrati Campania “Fernandes”, con il suo centro studi internazionale”.


Articolo pubblicato il giorno 11 Marzo 2019 - 18:02

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