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Mafia, disarticolato il clan di Agrigento: 34 finiti in carcere, c’è anche un capo ultrà della Juventus

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C’è anche un noto capo ultras della Juventus tra le 34 persone arrestate all’alba di oggi dalla Dia in Sicilia. In manette è finito Andrea Puntorno, accusato di traffico di droga. Puntorno, sette anni fa, era già stato arrestato con l’accusa di traffico di droga. Successivamente aveva anche subito una condanna a sei anni di carcere. L’operazione denominata ”Kerkent”  è scattata all’alba di oggi e ha visto impegnati gli uomini della Dia ad Agrigento ed in altre Province della penisola (Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma), un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo, nei confronti di 34 persone accusate, tra l’altro, di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento. L’operazione Kerkent, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato. I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Agrigento, contestualmente all’operazione ”Kerkent” della DIA, hanno sottoposto agli arresti domiciliari due fiancheggiatori del noto Antonio Massimino, considerato l’attuale reggente della ”famiglia” mafiosa di Agrigento. Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è stato eseguito da una ventina di carabinieri, supportati da unità cinofile. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso. Le manette, dunque, sono scattate ai polsi di Gabriele Miccichè, 28 enne di Agrigento, “ritenuto braccio operativo del boss Massimino”, dicono gli inquirenti. Per il 50 enne Antonio Massimino è scattata invece, presso la Casa Circondariale dove è attualmente detenuto, la notifica dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di aver ordinato un sequestro di persona e di aver commesso una violenza sessuale.


Articolo pubblicato il giorno 4 Marzo 2019 - 07:58


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