“Domenica 24 febbraio mi sono recata in visita presso i padiglioni Firenze, Milano, Avellino e Genova del carcere di Poggioreale a Napoli. Ero assieme a Sandra Berardi, presidente dellโassociazione per i diritti dei detenuti Yairaiha Onlus, che da lungo tempo collabora con me nel percorso di visite delle strutture penitenziarie e denunce delle gravi carenze del sistema carcerario italiano”. E’ quanto scrive la parlamentare europea di Rifondazione Comunista., Eleonora Forenza. Il suo racconto รจ da brividi: “Abbiamo visitato Poggioreale dopo le tante segnalazioni del movimento Ex detenuti Organizzati, in particolare a seguito degli ultimi tragici eventi come lโassurda morte di Claudio Volpe e dopo le mobilitazioni dei detenuti del padiglione Firenze.
Dalla visita, sebbene parziale, abbiamo riscontrato condizioni strutturali assolutamente inadeguate, soprattutto sotto il profilo igienico-sanitario. Ad esempio, ad eccezione del padiglione Genova, che รจ stato oggetto di recente ristrutturazione ed adeguamento funzionale, con i servizi sanitari separati tra loro e dalla zona letto, nelle celle e cameroni degli altri padiglioni (che arrivano a contenere fino a 10 persone) le cucine sono ricavate in un spazio angusto, che in origine avrebbe dovuto rappresentare lโantibagno.
Attualmente a Poggioreale sono recluse circa 2.400 persone, a fronte di una capienza regolamentare di 1659, prevalentemente in media sicurezza, di questi 180 detenuti in Alta Sicurezza 3 (padiglione Avellino).
Nel padiglione Firenze sono collocati i detenuti al primo reato e quelli che non sono entrati in carcere nei 10 anni precedenti al nuovo reato. I cameroni vanno da 4 a 10 posti letto, prevalentemente disposti su letti a castello, sovente fino a tre โpianiโ. Questa situazione, a nostro parere, non rispetta i parametri minimi di 3 mq a detenuto, stabiliti dalla sentenza Torreggiani della Corte Europea dei Diritti dellโUomo. Nel caso di Poggioreale dovrebbe essere preso in considerazione un altro parametro vitale, ovvero la cubatura dei vani detentivi, che in questo caso non appare sempre rispettato.
I letti a castello a tre piani, per forza di cose, sono poggiati alla parete dove sono posizionate le finestre impedendone lโapertura e, di conseguenza, รจ impedita una corretta areazione, fondamentale in presenza di 8-10 persone in uno spazio che varia dai 18 ai 25 mq. Il corredo e il mobilio fornito appare visibilmente deteriorato, le pareti e i soffitti sono pieni di infiltrazioni e muffe.
Nelle scorse settimane i detenuti hanno portato avanti una battitura ad oltranza per denunciare la mancanza di acqua calda, le gravi carenze e ritardi sanitari, il caro vitto e il sovraffollamento ormai cronico. Dalle testimonianze raccolte, e dallโorganizzazione dei cameroni riscontrata, emerge che la possibilitร di usare lโacqua calda รจ assai limitata. In alternativa, i detenuti riscaldano lโacqua con fornellini da campeggio. Lโeccessiva promiscuitร di soggetti con le piรน disparate patologie e disabilitร , in assenza di condizioni igienico-sanitarie ottimali, fanno di Poggioreale un moderno lazzaretto. Il ricorso massiccio alla custodia cautelare in carcere e la progressiva limitazione delle misure deflattive e alternative hanno determinato lโattuale stato di sovraffollamento. Al 31 gennaio scorso si contano oltre 60.000 persone detenute in Italia. Tale condizione รจ peggiorata anche per la mancata implementazione delle REMS (Residenze per lโEsecuzione delle Misure di Sicurezza) al posto degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e dalle ultime leggi sulla โsicurezzaโ che hanno portato in carcere migliaia di persone per piccoli reati. A questi si affiancano le centinaia di persone che si ritrovano a scontare con la detenzione residui di pena o pene minime (al di sotto dei tre anni ma anche meno) a distanza di molti anni dalla commissione del reato, rendendo difficile immaginare un rischio di reiterazione del reato o di fuga.
Come spesso ci succede, purtroppo, abbiamo incontrato numerose persone con patologie psichiatriche e disabili. Queste categorie non sembrano ricevere lโassistenza adeguata e spesso sono affidati alle cure del โpiantoneโ, che assiste senza sosta anche piรน di un disabile o anziano per 3/400 euro al mese. Il piantone, o โassistente alla personaโ, viene letteralmente sfruttato per sopperire alle carenze croniche e strutturali del sistema carcerario.
Ai detenuti con problemi psichiatrici, anche gravi e pertanto incapaci e/o a ridotta capacitร di intendere e di volere, o con personalitร tendente allโautolesionismo, le diverse terapie a dosaggio vengono consegnate in una unica soluzione, lasciando quindi nelle disponibilitร del malato psichiatrico una quantitร spropositata e pericolosa di farmaci.
Tralascio in questa sede di elencare la criticitร dei ritardi nellโerogazione delle prestazioni mediche specialistiche, del ruolo della magistratura di sorveglianza o dellโarea educativa perchรฉ ormai le ritengo problemi strutturali del sistema penitenziario, riscontrati in praticamente tutte le strutture visitate sinora. Per il carcere di Poggioreale- conclude- la Forenza- tuttavia chiedo pubblicamente, e chiederรฒ ufficialmente, che intervenga immediatamente il Garante Nazionale e il Comitato europeo per la Prevenzione della Tortura e dei trattamenti inumani e degradanti, con una ispezione approfondita”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Marzo 2019 - 17:43