“L’Olanda era la rivoluzione ma il meglio è stato Napoli”. Lo dice il leggendario Ruud Krol, uno dei grandi protagonisti del calcio totale olandese. “Una filosofia nuova, basata sulla gioventù, sulla polivalenza in campo, sulla libertà fuori”, la descrive Krol in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, alla vigilia del suo 70° compleanno. L’ex difensore parla anche del suo colpo di fulmine con Napoli, il club per il quale giocò all’iniziò degli anni Ottanta. “Quei quattro anni sono stati i più belli della mia carriera”. Più belli anche di quelli del calcio totale? “Sì, perché la passione e l’ambiente che ho trovato in Italia erano del tutto nuovi per me. Sono rimasto folgorato. Avevo parlato con Bearzot prima di arrivare. E anche con Tardelli, Rossi e Cabrini. Credevo di sapere cosa aspettarmi, ma Napoli era qualcosa di ancora più grande”. Krol parla anche di Cristiano Ronaldo (“A 34 anni è un fenomeno nei 16 metri. Ha una mentalità incredibile: è un esempio per i giovani”) e si sofferma sulla sfida ai quarti di Champions tra la Juve e l’Ajax: “I pericoli ci sono per tutte e due, ma nel complesso la Juve è più forte. Attenzione, però, perché l’entusiasmo fa andare oltre le proprie possibilità”. Bonucci ha un lancio alla Krol? “È bravo -risponde-, ma il nostro pallone pesava molto di più. Mi piace tanto la grinta di Chiellini: testimonia una mentalità vincente, bellissima da vedere”. Infine, a chi domanda quale sia il suo ricordo più forte dell’Italia, risponde: “Il calore delle persone. Ancora oggi quando vado a Napoli mi riempiono di affetto. Molto più che ad Amsterdam”.
Articolo pubblicato il giorno 23 Marzo 2019 - 13:12